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Allocuzione del Nunzo Apostolico Mons. Bertello

1 ott 2008
Mons. Giuseppe Bertello
Mons. Giuseppe Bertello
Ecc.mi Signori Capitani Reggenti
Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Signori Ambasciatori e membri del Corpo Diplomatico e Consolare,
Signori e Signore,
In occasione del rinnovo della Suprema Autorità della Serenissima Repubblica di San Marino, il Corpo Diplomatico e Consolare qui accreditato ha l’onore di presentare il deferente omaggio ed i fervidi voti augurali ai nuovi Capitani Reggenti, i Signori Ernesto Benedettini II ed Assunta Meloni I, che oggi assumono la suprema Magistratura della Repubblica, per la buona riuscita della loro missione.
Il nostro saluto ed il nostro augurio si estendono anche a tutte le autorità dello Stato, civili e militari, ed all’intero popolo sammarinese, affinchè nel giusto esercizio delle antiche tradizioni democratiche, che lungo i secoli hanno caratterizzato la gloriosa storia della Repubblica, possano fiorire la prosperità nella pace, la libertà nella giustizia, per tutti e per ciascuno.
Una circostanza significativa e solenne, come quella odierna, ci offre la gradita occasione per soffermarci su alcuni recenti avvenimenti, che hanno mostrato la presenza attiva della Repubblica nella comunità internazionale e che sono stati oggetti del nostro attento interesse.
A tal proposito sono certo di interpretare il sentimento comune di condivisione e rallegramento per la positiva decisione del Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, l’8 luglio scorso, che ha inserito “San Marino: Centro Storico e Monte Titano” nella Lista del Patrimonio Mondiale. Tale riconoscimento, come ha ben sottolineato il Segretario di Stato nella successiva udienza ai Capitani Reggenti, garantisce alla Repubblica di San Marino “uno status esclusivo e privilegiato, a quanto i sammarinesi hanno saputo fare nei secoli nel mantenimento di una forte tradizione democratica e di istituzioni libere”e testimonia “la continuità di una Repubblica libera e una tradizione culturale vivente perdurata nel corso degli ultimi settecento anni”. Noi auspichiamo cordialmente che questo straordinario riconoscimento possa sostenere l’impegno e sviluppare adeguatamente le singolarità civili e culturali che vi sono proprie.
Vorremmo altresì menzionare la sollecitudine delle autorità sammarinesi a favore della promozione della dimensione religiosa all’interno del dialogo interculturale. Si tratta infatti, di un impegno che ha proseguito il lavoro dello scorso anno, quando San Marino ha avuto la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e che ha riconosciuto la dimensione religiosa come componente essenziale nel dialogo fra le culture ed elemento indispensabile nell’affermazione e nella promozione dei valori fondamentali della democrazia e dei diritti dell’uomo.
Non potremmo neppure dimenticare l’approvazione della legge per “la prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e di genere” quale logica conclusione dell’impegno della delegazione sammarinese nella campagna europea sullo stesso tema .
San Marino ha portato anche un rilevante contributo per il successo dei lavori della Conferenza Diplomatica circa la “Convenzione sulle munizioni a grappolo” insistendo sulla priorità della dignità umana e degli interessi delle vittime. L’edificazione della pace infatti, trascende di gran lunga l’ambito delle semplici considerazioni militari e la sicurezza, garantita solo dalle armi, si rivela effimera. Ne sono prova eloquente le migliaia di vittime dalle munizioni a grappolo, il notevole spreco di risorse umane e finanziarie e l’arresto dello sviluppo socio-economico nelle zone colpite da tale flagello.
Infine, Il Corpo Diplomatico mentre è lieto di rinnovare il suo sincero e cordiale auspicio per ogni miglior risultato della missione che i Capitani Reggenti si apprestano a compiere durante il prossimo semestre al servizio del popolo sammarinese, desidera porgere ai cittadini di questa Repubblica i più fervidi voti augurali affinchè, in occasione dell’appuntamento elettorale delle prossime settimane, possano riaffermare quei profondi valori etici e civili che hanno contraddistinto la sua gloriosa storia millenaria.

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