'In questo clima di tensione si alza la voce e si commettono errori. Io ne ho commesso uno'. Alessandro Rossi ammette di aver sottolineato in maniera poco ortodossa (sbattendo il regolamento sul tavolo della Reggenza) il torto subito dal suo gruppo consigliare, privato dell’unico strumento a disposizione per controbattere alle tesi e alle decisioni della maggioranza consigliare: “La Parola”. A monte – per il consigliere Rossi - c’è stato 'un altrettanto grave errore commesso dall’Ufficio di Segreteria che ha impedito il diritto di replica al sottoscritto e ai miei colleghi, errore che solo stamane è stato ammesso'. Il rappresentante di Sinistra Unita si sottrae anche ad un 'atteggiamento generale che fa presagire tempi cupi per la nostra Repubblica, un clima violento che genera violenza, nel quale – ammette - ieri sera purtroppo anche io sono colpevolmente caduto'. Una giornata che si era aperta con la consegna di una lettera di scuse ai Capitani Reggenti, nella quale definiva il suo “un gesto istintivo, inopportuno e inadeguato”. 'Nella vita di tutti i giorni e a maggior ragione nella attività politica e istituzionale non ci si deve mai lasciare andare a reazioni istintive e rischiare di mancare di rispetto alle nostre Istituzioni - conclude Rossi. Mercoledì sera ho infranto questa importante regola di convivenza civile'.
Riproduzione riservata ©