Con Pizzarotti Beppe Grillo conquista Parma. Orlando trionfa a Palermo, mentre a Genova Doria straccia il terzopolista Musso: sono questi i risultati più significativi dei ballottaggi delle amministrative. Il comico genovese esulta, e nella città emiliana piazza l’avamposto della corsa verso il Parlamento per il Movimento 5 Stelle. Anche se, secondo il vicesegretario del Pd Enrico Letta, a lanciare la volata del neosindaco Grillino di Parma sono stati gli elettori del centrodestra che, esclusi dal ballottaggio, avrebbero puntato su Pizzarotti pur di ostacolare il centrosinistra.
Mentre Cesa è soddisfatto del risultato dell’Udc, per la Lega la debacle è totale: il Carroccio perde in tutti e sette i ballottaggi in cui correva, manifestando la crisi in cui versa il movimento di Bossi.
Il senatur smentisce di essere politicamente morto malgrado le inchieste giudiziarie che coinvolgono lui ed i figli, anche se Maroni lo tallona sulla leadership. Il Pd rivendica di aver vinto ovunque tranne che a Parma, anche se né Orlando a Palermo né Doria a Genova sono emanazione diretta del partito di Bersani. Nel capoluogo siciliano il Pd correva con un proprio candidato contro il portavoce dell’Idv, che vince per la gioia di Di Pietro. E in stato confusionale appare il Pdl. “Paghiamo il nostro appoggio a Monti, che ad oggi sarà più critico e propositivo”, dice l’ex ministro Gelmini senza nascondere lo “scoramento” del partito di Berlusconi che prova a voltare pagina guardando a Casini ed a Montezemolo. Dalle urne, ma anche dall’attentato di Brindisi e dai Vescovi italiani arriva ai partiti una richiesta chiara: tornare ad occuparsi dei problemi del Paese.
da Roma Francesco Bongarrà
Mentre Cesa è soddisfatto del risultato dell’Udc, per la Lega la debacle è totale: il Carroccio perde in tutti e sette i ballottaggi in cui correva, manifestando la crisi in cui versa il movimento di Bossi.
Il senatur smentisce di essere politicamente morto malgrado le inchieste giudiziarie che coinvolgono lui ed i figli, anche se Maroni lo tallona sulla leadership. Il Pd rivendica di aver vinto ovunque tranne che a Parma, anche se né Orlando a Palermo né Doria a Genova sono emanazione diretta del partito di Bersani. Nel capoluogo siciliano il Pd correva con un proprio candidato contro il portavoce dell’Idv, che vince per la gioia di Di Pietro. E in stato confusionale appare il Pdl. “Paghiamo il nostro appoggio a Monti, che ad oggi sarà più critico e propositivo”, dice l’ex ministro Gelmini senza nascondere lo “scoramento” del partito di Berlusconi che prova a voltare pagina guardando a Casini ed a Montezemolo. Dalle urne, ma anche dall’attentato di Brindisi e dai Vescovi italiani arriva ai partiti una richiesta chiara: tornare ad occuparsi dei problemi del Paese.
da Roma Francesco Bongarrà
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