Approvata all'unanimità la legge che adegua l'ordinamento sammarinese alla Convenzione di Istanbul. Accanto alle tante misure già in vigore sul Titano, si allarga il sistema di protezione e di prevenzione della violenza contro le donne e la violenza domestica. Nello sposare uno dei principi cardine della Convenzione nel riconoscere la violenza sulle donne come violazione di un diritto umano, San Marino si impegna a progettare politiche, servizi sociali, sistema di giustizia, ma anche una piena prospettiva di genere nel predisporre misure e nel valutarne l'impatto. Cambiano definizioni e concetti come quello di “violenza domestica” e di “genere”, lo stesso termine “donna” che va ad includere anche le minorenni. Si insiste sulla esigenza di dare sostegno alla donna vittima, garantendo assistenza legale e psicologica anche al di fuori di un procedimento giudiziario; prevista l'assistenza finanziaria, nella ricerca di un alloggio, nella istruzione o nella ricerca del lavoro. In tutto questo potenziato il raggio di azione dell'Authority per le Pari Opportunità. Cambiamenti, infine, anche nel sistema giuridico, introducendo circostanze aggravanti – per esempio quando ci siano minori ad assistere alla violenza” e si allargano alcune fattispecie di reato come il “matrimonio forzato” o la “mutilazione genitale femminile”.
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