“Non posso pensare che ragazzi che hanno una vita politica di fronte a sé possano definire ‘subdolo tentativo’ la proposta di nominare un gruppo di lavoro con il compito di trovare una mediazione fra posizioni politiche che è vero sono distanti ma non inconciliabili”. E’ amara la riflessione di Giuseppe Morganti dopo la dura presa di posizione di Simone Celli e degli altri 8 firmatari del documento presentato al consiglio direttivo del Psd, e che venerdì notte hanno abbandonato la riunione per protesta nei confronti di quello che hanno interpretato come un tentativo di allontanare le posizioni, in aperto contrasto con la volontà di un graduale rinnovamento dei metodi, delle politiche e della dirigenza”. Giuseppe Morganti difende la sua proposta di nominare un gruppo di persone per elaborare un documento di sintesi. Più che un comitato di crisi, un ultimo tentativo di conciliazione. “Sarebbe frutto dell’anti politica- scrive- fare tramontare una esperienza che per la prima volta nell’occidente democratico è riuscita a unire le due parti della sinistra storica senza neppure tentare la mediazione”.
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