Si cerca una soluzione, un passo alla volta. Dopo l'incontro della discordia in cui il Governo ha fatto da mediatore “senza autorevolezza e determinazione” - torna ad accusare la Csu - il Consiglio di Amministrazione della Banca di San Marino scrive ai dipendenti e rilancia la volontà di dialogo. I dipendenti raccolgono e ripassano la palla alla banca.
In una lettera urgente a C.d.A. e Collegio Sindacale, confermano infatti la disponibilità al dialogo “nell’alveo di una ritrovata legalità e rispetto delle leggi e dei Contratti”. E pongono le loro condizioni. Per aprire la trattativa su un “accordo ponte” che preveda interventi temporanei e limitati, chiedono - di concerto con RSA e Federazione Servizi di CSdL e CDLS - di formalizzare l’incondizionato ritiro della comunicazione di recesso e la sua trasformazione in “disdetta” con la garanzia di integrale applicazione dell’Accordo fino alla sottoscrizione di uno nuovo, oltre all’annullamento del recesso del Fondo Pensione, “importante strumento previdenziale integrativo per dipendenti e loro famiglie”. Nel frattempo confermano lo sciopero di domani assicurando che lo sospenderanno immediatamente all'accoglimento con comunicazione formale delle loro richieste.
La FULCAS – CSU chiede formalmente all’ABS che la trasformazione dei “recessi” nella più regolare e legittima “disdetta” sia applicata anche da parte delle altre tre Banche interessate, senza condizioni preliminari e temporali. “Non è mai mancata – rimarcano - la disponibilità ad avviare tempestivamente e concludere altrettanto celermente un tavolo negoziale per definire un “accordo ponte” che tenga conto della situazione del settore e della necessità di interventi temporanei. Ma da parte dell’ABS – precisano - non si era finora mai parlato di questa possibilità. “ I recessi e le altre iniziative unilaterali non hanno certamente creato il necessario clima di serenità – concludono - indispensabile per l’avvio della trattativa”.
MF
In una lettera urgente a C.d.A. e Collegio Sindacale, confermano infatti la disponibilità al dialogo “nell’alveo di una ritrovata legalità e rispetto delle leggi e dei Contratti”. E pongono le loro condizioni. Per aprire la trattativa su un “accordo ponte” che preveda interventi temporanei e limitati, chiedono - di concerto con RSA e Federazione Servizi di CSdL e CDLS - di formalizzare l’incondizionato ritiro della comunicazione di recesso e la sua trasformazione in “disdetta” con la garanzia di integrale applicazione dell’Accordo fino alla sottoscrizione di uno nuovo, oltre all’annullamento del recesso del Fondo Pensione, “importante strumento previdenziale integrativo per dipendenti e loro famiglie”. Nel frattempo confermano lo sciopero di domani assicurando che lo sospenderanno immediatamente all'accoglimento con comunicazione formale delle loro richieste.
La FULCAS – CSU chiede formalmente all’ABS che la trasformazione dei “recessi” nella più regolare e legittima “disdetta” sia applicata anche da parte delle altre tre Banche interessate, senza condizioni preliminari e temporali. “Non è mai mancata – rimarcano - la disponibilità ad avviare tempestivamente e concludere altrettanto celermente un tavolo negoziale per definire un “accordo ponte” che tenga conto della situazione del settore e della necessità di interventi temporanei. Ma da parte dell’ABS – precisano - non si era finora mai parlato di questa possibilità. “ I recessi e le altre iniziative unilaterali non hanno certamente creato il necessario clima di serenità – concludono - indispensabile per l’avvio della trattativa”.
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