Sembra destinata a non andare in ferie la politica sammarinese, anche se la seduta parlamentare di fine mese sarà l’ultima prima della pausa d’agosto. Uno stop ufficiale al quale però non seguirà un arresto effettivo dell’attività. Stando alle indiscrezioni che trapelano e le dichiarazioni che si rincorrono, infatti, il mese d’agosto e, in particolare l’autunno, si annunciano particolarmente caldi. Dopo aver avviato il processo di unificazione a sinistra socialisti e democratici celebreranno verso ottobre la seconda fase del loro progetto. Un ulteriore tassello che non mancherà di creare nuovi subbugli del resto già annunciati. La componente del PdD, Zona franca non ha mai nascosto il proprio dissenso, se non nel traguardo finale almeno nei modi e nei tempi del suo raggiungimento; lo stesso è avvenuto in casa socialista, anche se con toni più morbidi. Nel garofano qualcuno della direzione vedrebbe più di buon grado un patto federativo con due liste distinte alle prossime consultazioni elettorali piuttosto che un nuovo soggetto politico subito ed una conseguente lista comune. Il dialogo è aperto, a settembre si conosceranno nuovi sviluppi. Non mancano manovre sul fronte opposto, anche se non ufficialmente dichiarate. Il leader dei Popolari torna a chiamare a raccolta il suo vecchio partito, la democrazia cristiana, invitando i dirigenti a mettere da parte vecchi rancori e a lavorare insieme per un grande centro. Se Morri porge la mano, il segretario della DC, Giovani Lonfernini, non si butta via e dichiara di mantenere aperto il dialogo con tutti e quindi di non disdegnare la ripresa di un confronto con l’ex collega di partito. Ma l’attuale leader del PDCS manda chiari messaggi non solo a Morri: “al centro c’è già la Dc che con efficacia sta svolgendo il proprio ruolo. Chiunque voglia aggiungersi sarà ben accolto”. Insomma Lonfernini spera in un processo di riaggregazione da contrapporre a quella frammentazione causa e al tempo stesso effetto, dell’instabilità politica. Intanto però deve fare i conti con le anime interne, come l’ala aggregante e l’area sociale. Nel mezzo c’è il governo straordinario, che stando alle dichiarazioni dei suoi componenti marcia a vele spiegate verso gli obiettivi che si è dato e nulla esclude che si possa, eventualmente, pensare anche ad un prolungamento del mandato. Qualcuno, alla conferenza programmatica dei socialisti e dei Democratici non ha nascosto di auspicare una simile eventualità. Sammarinesi per la libertà e socialisti di Nuova San Marino dopo le prime schermaglie stanno elaborando e illustrando un proprio progetto politico. Ago della bilancia, come già avvenuto in passato, potrebbe tornare ad essere Alleanza Popolare. I suoi dirigenti osservano gli sviluppi della politica e non mancano di lanciare, di quando in quando, qualche zampata poderosa. Spallate all’attuale sistema che continua a non piacere a Giorgetti e compagni. Soddisfatti per il risultato ottenuto nell’ultima sessione consigliare, nella quale hanno costretto il governo a sospendere l’esecutività di una nuova delibera, si preparano ad altre mosse nel solco della politica di vigilanza che li caratterizza. A sinistra intanto lavora Rifondazione Comunista. Ivan Foschi dimostra un impegno per affrancare il suo partito dai rischi di estremismo, per sposare una politica più soft e moderata, nella segreta e mai manifestata speranza di raccogliere eventualmente, un domani, quello scontento che in altre aree della sinistra si esplicita in alcune occasioni. Se i segnali restano questi, l’autunno 2004 sarà sicuramente caldo.
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