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CGG: al via la maratona consiliare di fine anno. OdG di Demos per referendum confermativo su Accordo UE

13 dic 2023
CGG: al via la maratona consiliare di fine anno. OdG di Demos per referendum confermativo su Accordo UE

È una sessione-fiume quella iniziata questa mattina, e che avrà come elemento baricentrico la seconda lettura dei Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici. Si prospetta una vera e propria maratona: 8 giornate di Consiglio, fino alla fine della prossima settimana. Avvio di lavori, oggi, alla presenza di due classi quinte delle Elementari di Serravalle, cui è andato il saluto dei Capi di Stato.

Ad aprire il comma comunicazioni Alessandro Rossi, Gruppo Misto, che si è congratulato con Segretario agli Esteri, Governo e il Consiglio per i due risultati recentemente raggiunti: la Visita di Stato di Mattarella, e la conclusione dei negoziati per l'Accordo di Associazione con l'UE. Ha osservato come in queste occasioni il Paese si sia mostrato unito; da qui l'auspicio di un futuro cambio di paradigma in Repubblica nell'ottica del confronto. Ha ribadito poi di essere un “europeista convinto”, pur osservando come i contenuti dell'Accordo non siano noti alla cittadinanza e a parte della politica. E ciò, a suo avviso, potrebbe alimentare un clima di sfiducia. Sollecitata allora un'adeguata informazione. Da valutare poi – ha aggiunto – l'utilizzo del referendum confermativo di iniziativa consiliare. Come Gruppo Demos ha dunque presentato un OdG in questo senso. Nel quale è indicata anche un'altra opzione: un referendum confermativo a due anni dall'entrata in vigore dell'Accordo.

Anche Pasquale Valentini, PDCS, si è soffermato sulla parafatura dell'Accordo, esprimendo “grande soddisfazione”. Pur mantenendo lo status di Paese terzo – ha ricordato -, San Marino diventa equivalente agli Stati dell'Unione per tutte le materie comprese nell'Accordo. All'orizzonte, a suo avviso, “straordinarie opportunità”. Necessaria – ha continuato - “consapevolezza” da parte dei sammarinesi. Ha sottolineato come sia importante ora definire il percorso verso la ratifica e l'implementazione; da qui un “grosso lavoro” in vista per la macchina pubblica. Il timore – ha osservato - è quello della “disattenzione”, entrando in un “anno elettorale”. Un “no”, infine, su questo tema, alla “logica della contrapposizione”. Rossano Fabbri, NPR, ha sottolineato la “grande valenza” della Visita di Stato di Mattarella. E anche sulla parafatura dell'Accordo UE ha parlato di un Parlamento che si è “dimostrato all'altezza”. Su questo tema “siamo solo all'inizio”, ha tuttavia sottolineato. Sull'OdG di Demos ha sollevato una serie di perplessità di carattere tecnico; ad esempio il fatto che il referendum confermativo sospenda l'efficacia della legge, con tutte le conseguenze del caso. Ha ribadito tuttavia come la cittadinanza debba essere adeguatamente informata. La sua indicazione, dunque, pare quella di un successivo vaglio politico degli effetti dell'Accordo, definito un mero accordo internazionale.

Nicola Renzi, RF, ha posto l'accento sulla continuità registratasi nel tempo riguardo il percorso di integrazione con l'UE. Ha poi invitato a ragionare come sistema Paese su come dare le gambe all'Accordo. Si è parlato troppo di referendum – ha ricordato - prima della conclusione degli accordi; oggi non vorrei facessimo il contrario. Per uno snodo così importante – ha poi continuato - la formula del referendum va tenuta in considerazione; al contempo ha tuttavia rimarcato come la stragrande maggioranza dei componenti del Consiglio si sia espressa a favore dell'Accordo. Ora che non vi sono vincoli di riservatezza – ha aggiunto - è necessario illustrare in termini comprensibili i contenuti dell'Accordo. “La cittadinanza ha il diritto ed il dovere all'informazione”. Si è detto comunque convinto come la Repubblica possa trarre grandi opportunità; che sarà necessario sapere cogliere. Giuseppe Maria Morganti, Libera, ha ricordato come il Titano abbia ora la possibilità di guardare con speranza al Continente europeo. “Forse adesso inizia il lavoro più importante”, per l'adeguamento e la valorizzazione della sovranità del Paese in un contesto europeo. A suo avviso vi sarebbero però ritardi, specie nella Pubblica Amministrazione. Quanto al referendum ha indicato come precondizione una piena consapevolezza dei contenuti dell'Accordo. Quindi una riflessione sulla tragedia in corso in Medio Oriente. Ricordando la serata pubblica di ieri di Libera ha parlato di “civili inermi” che devono subire “ritorsioni”. “Dobbiamo fare qualcosa”; apprezzato il voto a favore di ieri di San Marino per un cessate il fuoco. Sottolineata la necessità di trovare una soluzione affinché venga rispettato il diritto del popolo israeliano a vivere in sicurezza ed il diritto del popolo palestinese ad esercitare piena sovranità su un proprio territorio. Presentato allora un ordine del giorno nel quale si condannano l'”attacco terroristico” di Hamas e la “brutale reazione” di Tsahal a Gaza; si impegna allora il Governo ad attivare tutti canali diplomatici affinché San Marino promuova una conferenza internazionale di pace per un immediato cessate il fuoco ed il rilascio di tutti gli ostaggi.

Gian Carlo Venturini, PDCS, si è soffermato sul significato della Visita di Stato del Presidente italiano Mattarella, sottolineando l'attuale solidità dei rapporti bilaterali. Sull'Accordo con l'UE ha posto l'accento sul lavoro svolto negli ultimi 10 anni dai vari Governi che si sono succeduti. Non è un'adesione, ha ribadito. Invece di parlare di referendum – a suo avviso - sono necessari tutti gli approfondimenti del caso sui contenuti. Non è un punto di arrivo, ma di partenza. Un referendum sull'adesione venne fatto nel 2013, all'epoca – pur senza il raggiungimento del quorum – la maggioranza si espressa a favore, ha ricordato. Ha poi rimarcato come i contenuti debbano essere fatti capire alla cittadinanza. Spetterà al prossimo legislatore – ha concluso - recepire le opportunità oggetto dell'accordo. Emanuele Santi, RETE, ha iniziato con una riflessione sul tema della cartolarizzazione degli NPL. Il tasso superiore al 9% che lo Stato pagherà sulle obbligazioni ci preoccupa, ha detto. Il sospetto, a suo avviso, è che queste obbligazioni fossero già state promesse a qualcuno. Ha chiesto dunque la convocazione urgente di una Commissione Finanze per fare chiarezza; anche sulla questione dell'Aviosuperficie di Torraccia. Quanto alla conclusione del negoziato con l'UE ha parlato di “notizia molto positiva”; oggi comincia il “vero lavoro”, dando completa pubblicità ai contenuti dell'Accordo, alle opportunità. “Non ci piace firmare cambiali in bianco”; “bene l'Accordo, ma non vorrei che basti dire che le cose sono state fatte”. “Non bisogna avere paura di un possibile referendum”.

Gerardo Giovagnoli, NPR, ha parlato di “esiti storici” nell'ultima settimana; mettendo in correlazione la Visita di Mattarella e la conclusione del negoziato con l'UE. Ha quindi osservato come ora sia necessario rendere comprensibili alla cittadinanza i punti cruciali dell'Accordo. Espresse poi perplessità sull'ipotesi di un referendum anticipato sulla partecipazione di San Marino al mercato unico; eventualmente – ha aggiunto – avrebbe un senso qualche anno dopo l'entrata in vigore. Ricordate le eventuali ricadute negative nei rapporti con Roma e Bruxelles. Da qui una provocazione; ok all'ordine del giorno di Demos ma a patto vi sia un'aggiunta: in caso di esito negativo San Marino deve chiedere l'adesione all'Unione Europea. Ha quindi preso la parola il Segretario di Stato Belluzzi che ha ringraziato la Reggenza per l'intervento a Ginevra nel quale – fra le altre cose - era stato sottolineato il diritto al gioco dei giovani. Ha poi parlato di “settimana d'oro” per San Marino; ricordando la Visita di Mattarella e la conclusione del negoziato con l'UE. Scetticismo sulla possibilità di un referendum; invita piuttosto a guardare alle possibili opportunità, anche culturali, chiedendo non prevalga la paura.

Maria Luisa Berti, NPR, ha posto l'accento sulla valenza della Visita di Mattarella; a testimonianza della forza dei rapporti bilaterali. Quanto alla proposta referendaria di Demos, ha rimarcato come non debba spaventare, e non debbano essere stigmatizzati i proponenti. Espressi comunque dubbi sulla legittimità della proposta. Va comunque atteso il testo dell'accordo, ha aggiunto; “sicuramente andrà fatta una grande campagna informativa”, diretta alla cittadinanza, sui contenuti e gli effetti dell'Accordo. Lorenzo Bugli, PDCS, ha definito la giornata di ieri a Bruxelles la “chiusura di un cerchio”, il raggiungimento di un “obiettivo storico” in questa Legislatura. Un plauso allora al Governo e al Segretario Beccari. L'”Accordo – ha rimarcato - va visto in un'ottica di serietà”, senza cavalcare “l'onda del malcontento” in un clima elettorale. È impossibile parlare di referendum prima che si veda sul campo ciò che l'Accordo può portare a San Marino. E poi una domanda: “qual è l'alternativa a chi dice no all'Europa?”; in quel caso la prospettiva a suo avviso sarebbe quella dell'austerity.

Anche Matteo Zeppa, RETE, ha riconosciuto l'importanza degli ultimi eventi. Necessario però vedere i contenuti dell'Accordo, ha sottolineato; aggiungendo come la politica debba mettersi in gioco nell'informare compiutamente la cittadinanza. Ricordato poi il voto favorevole ieri del Titano all'ONU per un cessate il fuoco in Medio Oriente; e ciò dopo la precedente astensione. Ma anche in questo caso – ha sottolineato – nella risoluzione non è stato citato l'attacco terroristico di Hamas. Dunque a suo avviso un'incoerenza; pur rimarcando come questa volta San Marino abbia fatto la scelta giusta. Ha parlato anche di un “ordine del giorno disatteso” dal Governo sull'Aviosuperficie. Anche da Matteo Ciacci riflessioni sulla conclusione del negoziato con l'UE; “Libera è sempre stata coerentemente per un Accordo di Associazione con l'Unione Europea”, ha chiarito. “Un'importante opportunità che deve essere vagliata a tutto tondo dal Paese”. La strada è quella giusta – ha detto -, ora dobbiamo trasformare questa occasione in opportunità. La nostra sovranità non può essere limitata ai nostri confini. Sul referendum è stato chiaro: “io sono sempre e comunque per una consultazione popolare”. Il tema non è “se” fare il referendum; ma spetta alla politica stabilire “come e quando farlo”. Dobbiamo cercare di “fare sintesi”. Se si farà un referendum “Libera non avrà dubbi rispetto alla sua posizione”.

Aida Maria Adele Selva, PDCS, ha ringraziato tutti coloro che – negli anni – si sono adoperati per raggiungere questo risultato. “Si apre una fase nuova ed è compito della politica informare i cittadini”. “Tutte le componenti della società civile sono a favore dell'accordo”. Condiviso infine l'OdG di Libera per una conferenza internazionale di pace; pur sottolineando come sia necessario tenere alta l'attenzione su tutti i conflitti. Maria Katia Savoretti si è soffermata sul tema dell'aviosuperficie di Torraccia e la questione del finanziamento saudita. “Continueremo a contrastare scelte scellerate e fuori misura di questo Governo”. Lamentato un gap di comunicazione sulle “vere intenzioni” dell'Esecutivo. 

Matteo Rossi, NPR, ha parlato di “giorno storico”, dopo una settimana nella quale si è “tracciata una storia che guarda alla prospettiva”. Ricordato il mancato perfezionamento, nel 2005, dell'Accordo con l'Italia. Sono stati anni difficili, nei quali si è “dovuto digerire un cambiamento forzato”. A farne le spese le persone comuni, ha detto. Poi il cambio di paradigma e la scelta politica di guardare all'integrazione europea. Siamo arrivati alla parafatura di un Accordo “voluto”. “Personalmente non ho paura” di un referendum. Ritiene espressione di una “minoranza” i commenti negativi sui social. “Questo accordo va spiegato”. È un “posizionamento strategico”, non un “business plan”; è una “grande opportunità” per attrarre “investimenti di livello”. Guerrino Zanotti, Libera, ha insistito sulla necessità di far capire ai cittadini quanto valga il percorso di integrazione europea. Quanto all'ipotesi referendaria ha rimarcato come il percorso di informazione e di applicazione dell'Accordo sia indispensabile per rendere consapevole la cittadinanza eventualmente chiamata ad esprimersi. Poi un passaggio sullo sciopero previsto nella giornata di venerdì; condivise le richieste delle organizzazioni sindacali. Attesa comunque per gli esiti degli incontri in corso fra Governo e rappresentanti dei lavoratori.

Carlotta Andruccioli, DML, ha parlato di momenti “storici” in questi ultimi giorni. Apprezzato il lavoro svolto in questa Legislatura per il rilancio dei rapporti con l'Italia; “parole importanti e confortanti” da parte di Mattarella. Sull'Accordo di Associazione ha parlato di “momento di partenza”, sottolineando l'importanza dei “prossimi passaggi”. Ad oggi non c'è piena consapevolezza dei contenuti, neppure in Aula; al momento non comprendo né chi festeggia né chi è contrario. L'obiettivo ora è che le informazioni girino in modo approfondito e veloce. Sul referendum la domanda non deve essere “se” farlo, ma “come e quando”; ma ad oggi non vi è chiarezza formale sulle modalità del coinvolgimento della cittadinanza. Il pericolo più grande è rimanere isolati; ma questo non vale solo per l'Europa, ma anche per investimenti, digitalizzazione e così via. Andrea Zafferani, RF, ha ricordato la sostanziale concordia, negli anni, sull'obiettivo dell'integrazione europea. Ma in questo momento, a suo avviso, sarebbe preferibile ai toni trionfalistici una capillare campagna informativa. Molti pensano che l'Accordo comporterà il superamento del T2, non è così. Citati anche l'accesso ai fondi europei o la mobilità degli studenti. Fossi nel Governo attiverei subito questa “operazione trasparenza”. In caso contrario – a suo avviso - si moltiplicheranno i dubbi. Zafferani vede “enormi” opportunità, ma anche elementi di criticità sui quali si sarebbe potuto “negoziare meglio e di più”: a partire dal tema del lavoro. A quanto è dato sapere – ha osservato - “non sono previste specifiche clausole di salvaguardia”, e ciò potrebbe avere un impatto sull'occupazione. Paventato anche il rischio di una pressione al ribasso dei salari. Ho l'impressione che la fretta non ci abbia aiutato. 

Marika Montemaggi, Libera, ha sollecitato un approccio onesto alla cittadinanza nella comunicazione dei termini dell'Accordo. Riflessioni sul ruolo della PA che dovrà svolgere un ruolo determinante. Sul referendum ha ricordato la posizione favorevole del suo gruppo ad un passaggio popolare, qualora fosse richiesto.





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