Entra nel vivo il primo Congresso di Sinistra Unita alla Sala Montelupo di Domagnano. Di seguito una sintesi degli interventi di alcuni delegati.
Roberto Tamagnini (coordinatore uscente SU): si definisce “un superstite”, sia dal bombardamento del '44, sia come coordinatore del partito, sia perché appartenente ad una sinistra vera che si batte per i suoi ideali. Se io auspico che San Marino si liberi dal malaffare – rimarca – ebbene, io sono di sinistra”. I dieci anni di SU sono stati per Tamagnini anni di travagli personali e politici: il riferimento è ai dissidi interni e al conseguente abbandono del movimento da parte del gruppo dissidente che ha seguito il consigliere Luca Lazzari, ora indipendente. “Avevamo offerto loro la conduzione del partito – accusa - ma loro non hanno accettato e se ne sono andati senza motivazioni plausibili”.
Angelo Della Valle: “Serve una svolta, per difendere la dignità dei nostri concittadini. Portiamo avanti politiche serie, perché ora c'è troppa mancanza di progettazione. Apriamo le porte a quella politica che si vuole impegnare, che si vuole aggregare”.
Augusto Michelotti: “Finalmente SU ha raggiunto un obiettivo fondamentale, siamo a congresso, ci diamo regole e un assetto. Quando un partito si ferma a riflettere sul proprio destino e i rapporti con altri soggetti politici , è da considerarsi un buon momento”. Per Michelotti è l'affidabilità la cifra del partito: “Il malaffare non ha mai trovati e mai troverà spazio tra i nostri aderenti, mai avuti e mai avremo scheletri nell'armadio”. Pensare al futuro, per il consigliere, non implica necessariamente pensare a qualcosa di negativo, anche se continuare con questa maggioranza non porterà nulla di buono. Fondamentale è la risoluzione definitiva della questione morale che – come ha ricordato il capogruppo Francesca Michelotti nella sua relazione – colpisce sempre i ceti più deboli, “sono loro che pagano il prezzo più alto di questa scelleratezza. Dobbiamo ripulire il Paese e recuperare dignità”. C'è poi l'auspicio per un nuovo modello di sviluppo: “Bisogna tornare ad una economia reale , fondata sul lavoro dei sammarinesi. Il territorio: “Occorre intervenire su un Prg scaduto da troppi anni, rifondarlo su criteri giusti”.
Nancy Martinazzo: “Bisogna tornare all'austerità, nella sua accezione più positiva, ovvero al rigore, alla legalità, alla correttezza. Per i comunisti, austerità è la lotta effettiva per arrivare ad un cambiamento”.
Armando Astolfi: stigmatizza il comportamento di Luca Lazzari, forti critiche alla scelta di lasciare il partito e di dichiararsi 'indipendente', facendo perdere così al Gruppo consiliare uno dei suoi membri. Bene invece il patto con Civico 10, così come è altrettanto giusto continuare ad avere contatti con tutti, anche con Rete, anche se al momento dimostra una certa ostilità”.
Eva Guidi: un'ampia analisi delle criticità, nella piena “consapevolezza che per uno Stato piccolo come il nostro non è facile cambiare rotta, ma ci si deve provare. Basta navigare a vista! Dobbiamo fare proposte e portarle avanti. Ci vuole un metodo nuovo. Basta con una conduzione clientelare dello Stato!”
Enzo Colombini: “Con questo Congresso si è sentita l'esigenza di rilanciare le peculiarità di SU, partendo da documento di base che per noi il libro dei sogni. Fondamentale è cercare la collaborazione con altri soggetti, per un cammino possibile verso il raggiungimento di risultati concreti”.
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Roberto Tamagnini (coordinatore uscente SU): si definisce “un superstite”, sia dal bombardamento del '44, sia come coordinatore del partito, sia perché appartenente ad una sinistra vera che si batte per i suoi ideali. Se io auspico che San Marino si liberi dal malaffare – rimarca – ebbene, io sono di sinistra”. I dieci anni di SU sono stati per Tamagnini anni di travagli personali e politici: il riferimento è ai dissidi interni e al conseguente abbandono del movimento da parte del gruppo dissidente che ha seguito il consigliere Luca Lazzari, ora indipendente. “Avevamo offerto loro la conduzione del partito – accusa - ma loro non hanno accettato e se ne sono andati senza motivazioni plausibili”.
Angelo Della Valle: “Serve una svolta, per difendere la dignità dei nostri concittadini. Portiamo avanti politiche serie, perché ora c'è troppa mancanza di progettazione. Apriamo le porte a quella politica che si vuole impegnare, che si vuole aggregare”.
Augusto Michelotti: “Finalmente SU ha raggiunto un obiettivo fondamentale, siamo a congresso, ci diamo regole e un assetto. Quando un partito si ferma a riflettere sul proprio destino e i rapporti con altri soggetti politici , è da considerarsi un buon momento”. Per Michelotti è l'affidabilità la cifra del partito: “Il malaffare non ha mai trovati e mai troverà spazio tra i nostri aderenti, mai avuti e mai avremo scheletri nell'armadio”. Pensare al futuro, per il consigliere, non implica necessariamente pensare a qualcosa di negativo, anche se continuare con questa maggioranza non porterà nulla di buono. Fondamentale è la risoluzione definitiva della questione morale che – come ha ricordato il capogruppo Francesca Michelotti nella sua relazione – colpisce sempre i ceti più deboli, “sono loro che pagano il prezzo più alto di questa scelleratezza. Dobbiamo ripulire il Paese e recuperare dignità”. C'è poi l'auspicio per un nuovo modello di sviluppo: “Bisogna tornare ad una economia reale , fondata sul lavoro dei sammarinesi. Il territorio: “Occorre intervenire su un Prg scaduto da troppi anni, rifondarlo su criteri giusti”.
Nancy Martinazzo: “Bisogna tornare all'austerità, nella sua accezione più positiva, ovvero al rigore, alla legalità, alla correttezza. Per i comunisti, austerità è la lotta effettiva per arrivare ad un cambiamento”.
Armando Astolfi: stigmatizza il comportamento di Luca Lazzari, forti critiche alla scelta di lasciare il partito e di dichiararsi 'indipendente', facendo perdere così al Gruppo consiliare uno dei suoi membri. Bene invece il patto con Civico 10, così come è altrettanto giusto continuare ad avere contatti con tutti, anche con Rete, anche se al momento dimostra una certa ostilità”.
Eva Guidi: un'ampia analisi delle criticità, nella piena “consapevolezza che per uno Stato piccolo come il nostro non è facile cambiare rotta, ma ci si deve provare. Basta navigare a vista! Dobbiamo fare proposte e portarle avanti. Ci vuole un metodo nuovo. Basta con una conduzione clientelare dello Stato!”
Enzo Colombini: “Con questo Congresso si è sentita l'esigenza di rilanciare le peculiarità di SU, partendo da documento di base che per noi il libro dei sogni. Fondamentale è cercare la collaborazione con altri soggetti, per un cammino possibile verso il raggiungimento di risultati concreti”.
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