Congresso Sinistra Unita: nella relazione di Francesca Michelotti una riflessione su progetto, metodo e politica

Sinistra Unita per la prima volta a congresso. Dieci anni di storia hanno portato alla necessità di mettere un punto e ricominciare dalla forza delle persone e delle idee per rilanciare una proposta alternativa all'attuale quadro politico, e aprire a tutti coloro che la condivideranno. Nella sua ampia relazione, Francesca Michelotti compie un'analisi dettagliata sulla crisi perdurante, le vicende politico-giudiziarie, economiche e sociali che stanno cambiando in questi anni il volto della Repubblica. Ma prima il punto sulla vita interna del partito, sull'esigenza di dar vita ad un processo di rinnovamento “per resettare e ripartire con più spinta” - osserva. Ormai alle spalle i momenti più critici vissuti in questa legislatura, dalle dimissioni dal Consiglio ma non dal partito di Alessandro Rossi, all'abbandono definitivo, senza motivazioni politiche convincenti – dice il capogruppo - da parte del gruppo di dissidenti guidato da Luca Lazzari, lasciando solo sconcerto e disillusione da entrambe le parti. Ora – sottolinea - conta il progetto, fondato su quel documento di base frutto di un ritrovato confronto sereno emerso dalle assemblee precongressuali e grazie al fondamentale apporto delle giovani leve: Europa, dignità umana, difesa del lavoro e del welfare come priorità assolute, dovere di solidarietà. Per capire dove andare, Sinistra Unita ha “voluto vedere vicino e guardare lontano”. Davanti, un nuovo paradigma economico, sociale, culturale, morale a cui aspirare. E la sfida certamente non facile che il partito si trova ad affrontare sarà proprio quella di riuscire ad aggregare il consenso intorno a contenuti, valori e una visione nuova della società, nettamente opposta alle logiche di potere del passato. Sviscera poi i rapporti con le altre forze politiche: accenna subito alle sensibili contrapposizioni su diversi temi con la Democrazia Cristiana, a cui in particolare rimprovera di non aver mai preso le distanze in maniera chiara dai comportamenti di propri esponenti censurati dalla Magistratura; l'azione di Noi Sammarinesi la ritiene invece più appannata rispetto al passato a causa della vicinanza con la Dc, ma “la simpatia” resta – aggiunge; ancora di distanze si parla a proposito di Upr anche per il recente loro coinvolgimento in note vicende giudiziarie, seppur il dialogo con noi – riconosce la Michelotti - sia sempre rimasto costruttivo; del Ps si seguono con attenzione le dinamiche interne, contraddistinte da una accesa dialettica, e se ne attendono gli sviluppi; a Rete manifestata la disponibilità a collaborare maggiormente, qualora cadesse quel muro di veti e preclusioni che il movimento di Roberto Ciavatta ha eretto; ad Alleanza Popolare, di cui si ricorda l'azione comune di opposizione contro il gattismo e i suoi consociati, l'appello a rimettere al centro temi come la questione morale e il nuovo metodo; dal Psd si attende il completamento del processo di rinnovamento interno, unica base su cui ricostruire significative convergenze; infine il rapporto privilegiato con Civico 10, alleato dinamico e leale nella coalizione Cittadinanza Attiva, punto di partenza da riconfermare e aprire in vista di un suo necessario ampliamento per gettare le basi di una proposta alternativa convincente e credibile.
Segue il giudizio negativo sul Governo: “un motore stanco, lo definisce, che per non ammettere la verità, assume toni troppo rassicuranti”. Conclude però con una nota positiva: “Altre volte la Repubblica di San Marino è stata capace di non perdersi e di riagguantare all’ultimo istante il filo della sua storia, noi di Sinistra Unita siamo certi che questo piccolo angolo di mondo ci riuscirà anche questa volta”. Nel video l'intervista a Francesca Michelotti: Presidente del Gruppo Consiliare.

Silvia Pelliccioni

Dopo la relazione di Francesca Michelotti, i commenti delle forze politiche: