Dopo la bocciatura dell'ordine del giorno che chiedeva di censurare il Segretario all'Industria Marco Arzilli l'aula dibatte la legge, in seconda lettura, a sostegno dei giovani imprenditori e delle nuove attività nei centri storici. Legge fortemente osteggiata dalle associazioni di categoria che nel dire no ritrovano compattezza. Al contrario, i giovani della maggioranza ci credono molto. A presentarla è Alessandro Cardelli, giovane del Pdcs che ricorda la collaborazione con le opposizioni. Solo Rete non ha voluto partecipare alla discussione in commissione, dato che non condivide il progetto. Comunque tutti, in aula, ne riconoscono le buone intenzioni. La norma introduce interessanti novità come il prestito d'onore, dove lo Stato si sostituisce alle banche nell'erogazione del microcredito, senza chiedere garanzie ma sulla base della fiducia. Con cifre fino a 15.000 euro per attività generiche e fino a 40.000 per quelle innovative. Prestito che sarà immediato. Il comitato valutatore dovrà dare risposte entro 20 giorni. Sono inoltre previste deroghe sul versamento del capitale sociale e una serie di incentivi fiscali e contributivi. Viene anche alzata l'età massima dei giovani imprenditori, portandola a 40 anni per gli uomini e a 45 per le donne. Una differenziazione di genere che non piace ad Upr e Rete che ritengono una forma di discriminazione. All'entusiasmo dei giovani della maggioranza fanno da contraltare critiche e timori, per la composizione politica del comitato valutatore -saranno Segretari di Stato - e per i rischi di distorsione, timore già evidenziato dalle associazioni, e preoccupazione diffusa anche in maggioranza. Già emerge dal secondo articolo. Dal Psd Marino Riccardi invita a trovare correttivi. Rete chiede di ritirare la legge e riproporla in Consiglio magari con iter d'urgenza. Upr la definisce imbarazzante e invita i giovani del Pdcs ad evitare i soliti pasticci e metodi di vent'anni fa. Anche Civico Dieci ritiene inutile rimandare a regolamento successivo. Il fatto che le categorie siano tutte contro è un campanello d'allarme che molti non vogliono sottovalutare. Dalla maggioranza c'è la volontà di monitorare l'applicazione della legge. Il Comitato dovrà vigilare per evitare potenziali abusi. Alla fine la legge viene approvata con 27 voti a favore e 16 contrari.
Non passa invece l'emendamento di Cittadinanza Attiva per evitare ingerenze e discrezionalità della politica nel Comitato valutatore. "La legge richiede forte investimento – spiega Cardelli. La presenza dei Segretari di Stato è di verifica e controllo delle risorse a sostegno dei giovani imprenditori".
M.F
Non passa invece l'emendamento di Cittadinanza Attiva per evitare ingerenze e discrezionalità della politica nel Comitato valutatore. "La legge richiede forte investimento – spiega Cardelli. La presenza dei Segretari di Stato è di verifica e controllo delle risorse a sostegno dei giovani imprenditori".
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