I lavori del Consiglio si aprono con il comma relativo alla sostituzione di Marco Gatti in Commissione Antimafia. I Capitani Reggenti leggono la lettera di dimissioni del segretario democristiano. "Una decisione sofferta - scrive Gatti - ma necessaria per evitare la delegittimazione della Commissione stessa e di riflesso della classe politica. Dal momento che, anche in mancanza di ragioni oggettive, c'è stata una spettacolarizzazione della vicenda in mancanza di ragioni oggettive, ma legata al ruolo istituzionale che ricopro". Il Consigliere Dc si dice sereno e ricorda di essersi semplicemente messo a disposizione dell' autorità. una semplice acquisizione di documenti come succede negli studi professionali. E' anche il primo a intervenire nel dibattito, spiegando che una commissione d' inchiesta non può essere composta solo da dipendenti pubblici e pensionati. Ma la bordata più grossa arriva dal presidente del partito. Teodoro Lonfernini chiede, a titolo personale, che chi ha provvedimenti di giustizia pendenti, anche di natura amministrativa non sieda nella Commissione di Inchiesta. Fa poi un appello alla politica, al rinnovamento, ad affermare già nelle prossime liste elettorali volti nuovi che non abbiano commistioni con il passato. Lo stesso rinnovamento che chiede a categorie economiche e sociali. Lo segue Giuseppe Morganti. Affinchè questo percorso di rinnovamento possa prendere sempre più piede. Svincolare quello che è interesse pubblico dalla miriade degli interessi privati, per il consigliere Psd. "un gesto responsabile" lo definisce il capogruppo di Ap Giorgetti. Dibattito che si infiamma con l' intervento di Sinistra unita. "Non era opportuno nominare dei professionisti dentro la commissione - dice Alessandro Rossi - cosa che avevamo messo in evidenza 6 mesi fa, così come il presidente antimafia non può essere uno che arriva da fuori", intendendo la candidata Muccioli. Per Rossi è oportuno il gesto di Gatti, ma lo stesso avrebbe dovuto fare il Presidente di Banca Centrale".
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