Nel pomeriggio l'elezione dei Capitani Reggenti per il prossimo semestre, atto che potrebbe riservare delle sorprese, dal momento che su Fabio Berardi e Marino Riccardi, i due candidati designati rispettivamente da Dc e Psd, pende l'incognita voto. Servono infatti 29 sì al primo passaggio in Aula. Al termine del comma comunicazioni, è però prevista la presa d'atto delle dimissioni di Nicoletta Canini e Roberto Tamagnini dalla Commissione di Vigilanza e la loro sostituzione, e poi - con procedura d'urgenza - la variazione al bilancio dello Stato per gli adempimenti elettorali. Un punto, quest'ultimo, su cui si attende un dibattito particolarmente acceso, perché il fronte dei contrari al raddoppio del contributo conta anche l'area dem del Psd. Spazio infine alle sei istanze d'arengo: quella che chiede di vietare ai consiglieri la possibilità di cambiare schieramento politico nel corso della legislatura, e poi le cinque incentrate sull'aborto. Le firmatarie, proprio oggi, hanno divulgato una nota . “Nel 2016, a San Marino – scrivono -, l'interruzione di gravidanza è reato penale anche in caso di stupro, incesto, gravi malformazioni, salute precaria della donna o altre forme di disagio. Solo pochi mesi fa il Commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa aveva chiesto al Governo di istituire il diritto di aborto per lo meno nelle condizioni critiche suddette. Esortiamo il Parlamento a compiere questo passo di civiltà”. Sulla stessa linea anche Sinistra Unita e LabDem. SU, in particolare, risponde alle associazioni laicali, che venerdì avevano tenuto una conferenza, durante la quale è stato possibile firmare due istanze: contro la depenalizzazione dell'aborto e per riaffermare la dignità della vita fin dal concepimento e sostenerla in ogni sua fase grazie anche ad un maggior coinvolgimento delle associazioni. “Ci lascia sconcertati – afferma Sinistra Unita in un comunicato – come la donna sia percepita in questi discorsi come incubatrice, madre costi quel che costi, e mai persona con assoluta dignità e capace di autodeterminarsi. In questo Consiglio faremo in modo che nessuna cittadina sia lasciata indietro o additata per le proprie scelte più intime”
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