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Consiglio: respinte 6 istanze. Al via il dibattito sui giochi

2 dic 2005
Consiglio: respinte 6 istanze. Al via il dibattito sui giochi
Tutte respinte a maggioranza le sei istanze d’arengo: no a manifestazioni per commemorare Guareschi, no alla superstrada che tenga conto delle esigenze pedonali, respinte anche quella per una legge specifica per i celiaci, per garantire il diritto di voto anche a chi abbia subito provvedimenti di infermità mentale e incapacità gestionale. Il parlamento ha detto no alla rotatoria di Fiorentino e perché sia introdotta nel codice penale l’omessa attuazione di istanza d’ arengo a carico dei segretari di stato. Poi il dibattito sulla legge che recepisce il referendum sui giochi, per la quale e’ stata richiesta la procedura d’urgenza, richiesta approvata dall’aula. 17 gli iscritti a parlare in un dibattito che si annunciava acceso invece rimasto sui binari della pacatezza. La maggioranza ha spiegato il tentativo di mettere mano a una materia di per sé difficile - questo e’ solo un primo atto - con il progetto di revisione più ampia in futuro. Il nodo non e’ tanto la regolamentazione dei giochi della sorte, bensì del gioco d’azzardo, non toccato da questo provvedimento. Si e’ cercato di evitare il referendum del 29 gennaio, con una legge che ne recepisce i contenuti. Sull’esclusiva dello stato nella gestione ha puntato il dito buona parte dell’opposizione: non è troppo chiaro negli articoli che debba essere solo lo stato a gestire l’attività dei giochi. Inoltre, molti consiglieri avrebbero preferito che fosse la cittadinanza ad esprimersi. Altro punto controverso, e non sono mancati gli interventi in questo senso della minoranza, che fine farà la convenzione con la giochi San Marino una volta approvato il provvedimento. Di tono diverso Tito Masi, per il quale certi settori non possono essere di esclusiva competenza dello stato. Il segretario alle finanze – nella replica – si e’ limitato a ricordare come il progetto di legge recepisca in toto le richieste referendarie e l’ambiguità sulla possibilità o meno dello stato di svolgere tale attività è scritta nella legge del 2000 su cui il comitato promotore non ha chiesto alcuna abrogazione. “Non compete a noi - ha detto Mularoni - dire se recepisce o meno i referendum, bensì al collegio garante”. Nel pomeriggio inizierà la votazione articolo per articolo. Non pochi gli emendamenti annunciati dall’ opposizione.

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