Finalmente. Era ora. Questo il commento arrivato da tutta l'Aula, con la ratifica della Convenzione di Istanbul. Il Consiglio si impegna a misure concrete per contrastare la violenza contro le donne, ricorda Mariella Mularoni del Pdcs. Adesso si attende che la legge di attuazione arrivi alla fine del suo iter in tempi brevi ma adesso deve partire una svolta dal tessuto sociale e politico, dalla scuola. La rivoluzione deve essere culturale e iniziare dai giovani. Queste battaglie, per Enrico Carattoni del Psd danno il senso di civiltà di una nazione, mentre Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi dice “finalmente” e ricorda gli adempimenti legislativi che dovranno arrivare. Non è il termine di un percorso, conferma Gerardo Giovagnoli del Psd, ma l’inizio di una nuova sfida in cui dobbiamo mostrare che siamo in grado di osservare quanto scritto. E' un passaggio molto importante, sottolinea Mimma Zavoli di Civico 10. Adesso è importante che ai principi si affianchino delle attività. Quindi strumenti alle forze dell'ordine e personale capace di agire in questo contesto perchè i dati dell’Authority parlano chiaro: non siamo esenti da grandi problematiche alle quali spesso partecipano anche i minori. Arriviamo in ritardo alla ratifica, commenta Francesca Michelotti di Sinistra Unita. La firma San Marino l’ha apposta circa 2 anni fa, il 30 aprile del 2014. Finalmente le prescrizioni di questa norma entrano nel nostro apparato giuridico. Adesso non ci possiamo nascondere dietro nulla. Questo cammino è iniziato nel 2007, precisa Valeria Ciavatta di Ap. Il governo di allora prese consapevolezza della necessità di adeguare il nostro ordinamento ad un argomento alla ribalta a livello internazionale. Abbiamo fatto passi significativi introducendo norme e organismi a presidio di un tema che ha levato le coscienze dei sammarinesi. Ci sono, con la ratifica, alcune lacune ancora da colmare. La convenzione Instanbul è il primo trattato internazionale che riconosce la violenza contro le donne come violazione diritti umani, ricorda Milena Gasperoni del Psd. Adesso si devono fare altri passaggi e il Psd ha proposto di dotare la Commissione pari opportunità di una piena autonomia operativa e finanziaria, di una sede, e del supporto amministrativo da parte del dipartimento di Giustizia. Dal primo gennaio, sottolinea, il centro per l'ascolto non può più usufruire della convenzione con la psicologa e questo servizio va ripristinato al più presto. La ratifica della convenzione non arriva come un fulmine a ciel sereno, replica il Segretario agli esteri, ma segue un percorso avviato con la legge del 2008 che ha introdotto le normative in materia. Non capisco, afferma, a cosa ci si riferisce quando si parla di ritardo. L'Authority ha fatto un lavoro importantissimo, conferma Valentini. Una maggior autonomia operativa e più risorse gli vanno attribuite perché possa svolgere tutti i compiti che la legge gli affida.
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