Alla fine saranno i numeri del consuntivo ad avere l'ultima parola, a dire cioè se le politiche adottate saranno state efficaci o meno. E' successo nell'esercizio precedente, quando a fronte di una previsione di disavanzo di oltre 14 milioni di euro si è arrivati ad un attivo di quasi 4 milioni. Merito di molte economie di spesa e qualche nuova entrata. “Il 2016 – lo ha sostenuto il responsabile delle politiche finanziarie presentando il bilancio di previsione – dovrà essere l'anno del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio”. Obiettivo ambizioso, che cammina in parallelo con il rilancio dell'economia. Difficile pensare possano essere a portata di mano senza sacrifici, considerato che la crisi continua a farsi sentire e che la strada resta in salita. Sulla possibilità di ripresa ci sono alcuni segnali considerati incoraggianti, ma il lavoro si annuncia tutt'altro che semplice. Pronto, tra l'altro, il piano di investimenti per 30 milioni di euro, che dovrà favorire lo sviluppo e dare un po' di respiro all'economia attraverso la realizzazione di opere pubbliche, ma l'imperativo resta quello di mantenere il controllo sulle spese dello Stato, che già hanno assicurato risultati tangibili. Nel 2016 resteranno in vigore le disposizioni straordinarie già attuate, vale a dire la riduzione del 10% sulle indennità e sugli straordinari dei dipendenti del Settore Pubblico Allargato, sulle pensioni a Regime Stato, sui membri dei consigli di amministrazione degli enti pubblici e sugli agenti diplomatici. Restano anche prorogati fino al 31 dicembre 2016 i contratti stipulati dall'ISS, insieme ai rapporti di collaborazione e formativi. Da tenere rigorosamente sotto osservazione, però, dovranno essere anche la spesa corrente dello Stato e quella complessiva. Secondo le previsioni, infatti, la prima potrebbe aumentare dello 0,68%, la seconda dell'1,70% rispetto agli ultimi assestamenti.
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