Accordo raggiunto in Commissione Finanze, su un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche. Un documento che fissa, in undici punti, gli impegni di Governo e Consiglio Grande e Generale sul piano economico e fiscale, che prende le mosse dalla sollecitazioni del Fondo Monetario Internazionale e che nei prossimi giorni sarà consegnato a Washington. E' il frutto di una mediazione politica, arrivata dopo pesanti polemiche sollevate dalle tre forze di opposizione escluse dal confronto che ha visto protagonisti Patto e PSD. Un documento unitario che dimostra la piena condivisione di un nuovo assetto normativo e un modello economico allineato con gli standard internazionali. Una sfida da cogliere tutti insieme, senza esclusione o disimpegno.
Passaggio al regime IVA entro il 2014 e chiarezza negli assetti proprietari delle banche sono i due punti che più saltano agli occhi, quelli più forti e radicali sulla strada del cambiamento.
Poi ci sono una serie di impegni per ridurre la spesa pubblica, a partire dal pareggio di bilancio per il 2013, un tetto massimo per la spesa corrente, una maggiore rigidità negli appalti pubblici.
Anche a San Marino, come in Italia, si parla di spending review, di analisi cioè dei costi di gestione dello Stato, di un programma di razionalizzazione e di riorganizzazione. E questo prima della legge di bilancio del 2013. Poi un Ente Finanziario Pubblico per gestire e valorizzare il patrimonio dello Stato e reperire risorse per sostenere il sistema economico. Un Ente che dovrà nascere subito e presentare proposte entro la fine dell'anno. E ancora finanziamenti per il debito pubblico, rilancio del sistema bancario, definizione della partecipazione statale alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio. L'ordine del giorno condiviso prevede anche il completamento della riforma del catasto entro l'anno, e il potenziamento della raccolta di dati statistici, una carenza evidenziata dal Fondo Monetario Internazionale per avere a disposizione strumenti adeguati per avere un quadro certo del sistema economico e sulla base di questo prevedere strategie di intervento e di sviluppo.
Passaggio al regime IVA entro il 2014 e chiarezza negli assetti proprietari delle banche sono i due punti che più saltano agli occhi, quelli più forti e radicali sulla strada del cambiamento.
Poi ci sono una serie di impegni per ridurre la spesa pubblica, a partire dal pareggio di bilancio per il 2013, un tetto massimo per la spesa corrente, una maggiore rigidità negli appalti pubblici.
Anche a San Marino, come in Italia, si parla di spending review, di analisi cioè dei costi di gestione dello Stato, di un programma di razionalizzazione e di riorganizzazione. E questo prima della legge di bilancio del 2013. Poi un Ente Finanziario Pubblico per gestire e valorizzare il patrimonio dello Stato e reperire risorse per sostenere il sistema economico. Un Ente che dovrà nascere subito e presentare proposte entro la fine dell'anno. E ancora finanziamenti per il debito pubblico, rilancio del sistema bancario, definizione della partecipazione statale alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio. L'ordine del giorno condiviso prevede anche il completamento della riforma del catasto entro l'anno, e il potenziamento della raccolta di dati statistici, una carenza evidenziata dal Fondo Monetario Internazionale per avere a disposizione strumenti adeguati per avere un quadro certo del sistema economico e sulla base di questo prevedere strategie di intervento e di sviluppo.
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