“Già in precedenza avevamo individuato criticità nel progetto; oggi abbiamo scelto di analizzare, nei particolari, il piano energetico nazionale elaborato dal Governo, con chi queste norme dovrà metterle in pratica: lavoratori, cittadini, imprenditori, artigiani. E le nostre obiezioni sono state sostanzialmente condivise”. Così il segretario del PDCS Pasquale Valentini. Due gli incontri organizzati dalla Democrazia Cristiana: il primo con le associazioni di categoria, il secondo con i rappresentanti della CSU e delle associazioni dei consumatori. I punti del progetto governativo che non convincono sono diversi. Innanzitutto l’obbligo di installazione di impianti di energia rinnovabile sui nuovi edifici: una norma che avrebbe eccessive ricadute di costi sui privati, secondo la DC, che chiede piuttosto una politica di incentivi. Criticato poi il ruolo troppo marginale dell’AASS e l’eccessiva burocratizzazione introdotta nel progetto dell’Esecutivo. Durante i confronti sarebbe stata evidenziata l’esigenza di tenere conto dei limiti del territorio; “San Marino è una piccola Repubblica con una forte vocazione turistica – afferma Valentini – non può ridursi ad una distesa di pannelli solari”. Criticata poi la decisione di introdurre una tassa di scopo. Quanto emerso in questi due incontri sarà sintetizzato in un documento che verrà consegnato – nei prossimi giorni – all’esecutivo. Probabilmente il progetto governativo sul risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, sarà oggetto di un nuovo confronto – tra esecutivo e PDCS - prima dell’approdo in commissione.
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