Il partito democratico cristiano tira le somme del nuovo regime normativo relativo al riconoscimento dell’indennità di malattia e chiede di sospenderlo. Un anno dopo la sua attuazione, scrive la dc, emerge molto chiaramente il sensibile calo di richieste di certificati di malattia per uno o due giorni, con una diminuzione di circa il 20%, ma anche l'aumento evidente di richieste di certificati per cinque o sei giorni. Pur considerando l’alta variabilità dei dati annuali riguardanti le richieste di giorni di malattia ed il fatto che ogni anno diversi fattori non standardizzati incidono sulle fenomenologie legate alla malattia, il pdcs non può esimersi dal constatare che gli effetti delle modifiche normative non solo non soddisfano pienamente le aspettative, ma mettono in luce elementi di vulnerabilità e distorsione. Quindi, considerando anche la recente richiesta della Centrale Sindacale Unitaria, la Dc valuta opportuna una sospensione degli effetti di queste modifiche, per una riflessione più approfondita sulla materia utile a superare i problemi senza crearne di nuove. Fondamentale allora avviare un confronto fra Maggioranza, Governo e Organizzazioni Sindacali per trovare nuove soluzioni che non comportino problematiche applicative e che permettano di ridurre gli effetti distorsivi con particolare riferimento alle malattie “brevi”. Rispetto al recupero dei trasferimenti dal Fondo Pensioni allo Stato e alla sostenibilità dello stesso Fondo, il Pdcs ritiene inderogabile la definizione di soluzioni equilibrate – nei modi e nei tempi - per rifondere quanto anticipato in passato e, contemporaneamente, per ridurre l’onere annuale a carico del Bilancio dello Stato, pur garantendo l’equilibrio al Fondo. Considerando i cambiamenti che la crisi economica ha prodotto sul Bilancio dello Stato e i mutamenti nel rapporto tra lavoratori attivi e pensionati, che sta aggravando anno dopo anno la stabilità dei Fondi Pensioni, la Dc chiede una riflessione a 360° sulla materia. Obiettivo: garantire la pensione a chi già ne usufruisce e fare in modo che chi oggi lavora possa avere domani la garanzia di un sistema previdenziale adeguato.
Sonia Tura
Sonia Tura
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