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Denuncia dei redditi, un impegno morale

13 ott 2008
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L'impossibilità di effettuare un controllo sulle autocertificazioni che riguardano alcuni tipi di reddito, come ad esempio le partecipazioni in società anonime e i conti in banca estera, traduce di fatto in un impegno morale la pubblicazione della denuncia dei redditi dei candidati. La norma prevede debba “essere depositata la copia della dichiarazione dei redditi dei candidati del periodo d'imposta precedente a quello delle consultazioni nonché la loro dichiarazione circa eventuali ulteriori redditi e partecipazioni in società”.
Secondo la decisione presa in Ufficio di Presidenza, ogni candidato è tenuto a presentare copia della propria dichiarazione dei redditi, ma è libero di decidere cosa produrre per ciò che non rientra tra i redditi accertati dal fisco. Va anche ricordato che la dichiarazione dei redditi, da sola, non riesce ad essere attendibile sulla realtà economica dei soggetti interessati. L’esempio più banale è quello dei depositi bancari. Il prelievo fiscale sugli interessi attivi viene fatto automaticamente e versato nelle casse dello Stato, ma non risulta dalla dichiarazione dei redditi perché la tassazione è già stata applicata. Altro esempio meno banale è quello del mandato fiduciario. Posso investire in una società fiduciaria che per mio conto acquista il 50% di una grande azienda internazionale senza che nessuno possa risalire al reale proprietario, tranne ovviamente la società fiduciaria e gli organismi di controllo di Banca Centrale.

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