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Difendere e innovare il sistema bancario e finanziario, l'Aula si divide sul percorso

27 ott 2010
Difendere e innovare il sistema bancario e finanziario, l'Aula si divide sul percorso
Volano i numeri, in Aula, nel dibattito dedicato al sistema bancario e finanziario sammarinese. Maggioranza e opposizione condividono l’obiettivo di innovare e difendere il settore, pur dividendosi sui percorsi da seguire. Ma è soprattutto la relazione di Banca Centrale, che fa riferimento al 2009, a scaldare gli animi. Il capogruppo della Dc, Luigi Mazza, snocciola le cifre: il costo del personale è passato, in un anno, da 4milioni 600mila euro a 5 milioni 980mila. Dal 2006 al 2009 i dipendenti di Banca Centrale sono aumentati di 14 unità: da 59 a 84 persone. “Nonostante questo - sottolinea Mazza - le ore di straordinario sono state 11.125, l’equivalente di 5 persone in più e il costo del personale è aumentato di 1milione 400mila euro”. “Non si può pensare a Banca Centrale come ad un carrozzone”, afferma il capogruppo della Dc. “Questo - dice - è il bilancio di chiusura della gestione Papi”. Ma le critiche si estendono anche alle strategie sul settore assicurativo, giudicate insoddisfacenti. “Il memorandum di intesa creato nel 2009 deve trovare definizione e - aggiunge - è improprio adottare da soli lo scambio di informazioni in mancanza di un quadro di riferimento”. Il panorama sammarinese è composto, come noto, da 12 banche che hanno 61 filiali e 704 dipendenti in totale. Le prime tre banche storiche del Titano rappresentano il 72,9% degli attivi di bilancio e oltre il 70% della raccolta totale del sistema. Un sistema che Stefano Macina del Psd, chiede di riposizionare sull’eccellenza. “C’è una reputazione da recuperare”, afferma. “Siamo senza il presidente di Banca Centrale, mancano gli ispettori. Siamo rimasti fermi in attesa che l’Italia sbloccasse la situazione e non abbiamo guardato altrove”. “Oggi - aggiunge Macina - siamo isolati”. “La vicenda Carisp-Delta è stata gestita molto male. Non è solo una banca ma l’intero Paese che sta perdendo credibilità. La legge per il rafforzamento di Banca Centrale - secondo il consigliere del Psd - non offre strumenti sufficienti e non risponde alle richieste del Fondo Monetario Internazionale”. Sul fronte opposto Stefano Palmieri di Ap. “Sta venendo fuori - dice - che i problemi della Carim non sono tutti legati alla sua presenza a San Marino. Finalmente - aggiunge - si riesce a fare sistema nel mondo bancario e finanziario e si deve fare ancora più sistema nella gestione del contante”. Per Ivan Foschi, di Sinistra Unita c’è una demonizzazione sistematica del governo e della maggioranza contro Banca Centrale. “Sono stati dati in pasto alla stampa gli stipendi dei dipendenti ma - sottolinea - nessuno parla dei soggetti vigilabili”. “Sono state fatte pressioni - dice - per far cessare le ispezioni a Banca Partner e favorire così i soliti noti, è stato silurato Caringi ritenuto la spia del nemico. Quel nemico - conclude - con cui pensate di fare accordi”. “Alcuni degli stipendi di Banca Centrale - gli risponde Federico Bartoletti degli Eps - mi hanno fatto provare vergogna. Sinistra Unita con il precedente governo - accusa - si è accaparrata Banca Centrale, l’azienda dei servizi con 4 membri di maggioranza e uno di opposizione. Idem per la Commissione Commercio. Si guardi allo specchio - polemizza - prima di venire in Consiglio”. Esce dalle polemiche Simone Celli, sottolineando che ridurre il sistema bancario e finanziario alla sola attività locale è come morire ogni giorno. Per il segretario del Psrs serve un progetto complessivo e invita a mettere in sicurezza il sistema anche attraverso il contributo di specialisti del settore.
>> Pasquale Valentini sul sistema bancario-finanziario tra presente e futuro

Sonia Tura

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