A un passo dalla consegna della lista dei ministri da parte di Cottarelli al Quirinale, prevista alle 16.30, le voci si susseguono sempre più frenetiche. Ci saranno donne in questa lista certo però non nella logica delle quote rosa ma in quella, più congeniale al Presidente incaricato, di personalità in gamba, di persone esperte e capaci.
Fra i nomi femminili che si rincorrono nei corridoi che contano della Capitale, due sono i più frequenti. Elisabetta Belloni, una dei diplomatici più preparati della Farnesina, dovrebbe trasferirsi solo di ufficio, attraversando i lunghi corridoi che dal suo ufficio di Segretario Generale del Ministero degli Esteri lo porterebbe a quello del Ministro.
Conosciuta e molto apprezzata sia in Italia che all'estero, Elisabetta Belloni conosce benissimo la macchina diplomatica dove ha occupato tutti i posto di responsabilità, dalla Cooperazione in momenti molto complessi alla Unità di crisi fino ai vertici della Farnesina.
Altro nome che ricorre è quello di Anna Maria Tarantola, una vita nella migliore Banca d'Italia per poi passare a presiedere la Rai, su indicazione di Monti. È stata, con Letizia Moratti, una dei presidenti che più hanno lasciato il segno, riuscendo a superare le paludi e le faide e controfaide interne di un palazzo estremamente complesso come Viale Mazzini, creando con il suo Dg Luigi Gubitosi un gioco di squadra pressoché unico in una azienda che ha sempre vissuto fortissime conflittualità fra i suoi vertici. Per Anna Maria Tarantola, se Cottarelli riuscirà nella non semplice impresa di sottrarla ai nipoti, si prevede un ritorno ad un contesto economico, quello che le è più congeniale.
Fra i nomi femminili che si rincorrono nei corridoi che contano della Capitale, due sono i più frequenti. Elisabetta Belloni, una dei diplomatici più preparati della Farnesina, dovrebbe trasferirsi solo di ufficio, attraversando i lunghi corridoi che dal suo ufficio di Segretario Generale del Ministero degli Esteri lo porterebbe a quello del Ministro.
Conosciuta e molto apprezzata sia in Italia che all'estero, Elisabetta Belloni conosce benissimo la macchina diplomatica dove ha occupato tutti i posto di responsabilità, dalla Cooperazione in momenti molto complessi alla Unità di crisi fino ai vertici della Farnesina.
Altro nome che ricorre è quello di Anna Maria Tarantola, una vita nella migliore Banca d'Italia per poi passare a presiedere la Rai, su indicazione di Monti. È stata, con Letizia Moratti, una dei presidenti che più hanno lasciato il segno, riuscendo a superare le paludi e le faide e controfaide interne di un palazzo estremamente complesso come Viale Mazzini, creando con il suo Dg Luigi Gubitosi un gioco di squadra pressoché unico in una azienda che ha sempre vissuto fortissime conflittualità fra i suoi vertici. Per Anna Maria Tarantola, se Cottarelli riuscirà nella non semplice impresa di sottrarla ai nipoti, si prevede un ritorno ad un contesto economico, quello che le è più congeniale.
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