Sarà un anno di duro lavoro per il Governo che nella finanziaria 2005 si è assunta una serie di impegni piuttosto onerosi, indicando scadenze e date precise. Entro il 31 marzo, infatti, dovrà essere adottata una riforma del sistema pensionistico, da più parti sollecitata e che a detta di tutti non può più attendere. Sempre alla stessa data l’esecutivo dovrà presentare una propria proposta di riforma del Catasto, come pure un Decreto Reggenziale per fissare le regole di vendita di quei fabbricati dello Stato ritenuti privi di alcun interesse pubblico e non strategici per la realizzazione di opere o infrastrutture pubbliche. Il mese successivo altre scadenze importanti. Entro il 30 aprile, infatti, la maggioranza si è impegnata a licenziare la riforma fiscale relativa ai redditi dei lavoratori dipendenti e di quelli autonomi. Stesse termini per il progetto di legge integrativo in materia di imprenditoria giovanile e femminile. Il mese dopo, maggio, toccherà al commercio vedere realizzati atti significativi per il proprio ammodernamento. Primo fra tutti la riforma della legge per il commercio, poi il progetto pluriennale di riqualificazione, ristrutturazione e rilancio delle attività turistico commerciali del centro storico, che si affiancherà alla annunciata nuova legge quadro sul turismo. A giugno invece alcuni interventi legislativi in campo sociale, come la normativa di tutela dei consumatori, che si sommerà alla creazione dell’osservatorio prezzi. L’intento è quello di assicurare la conservazione del potere d’acquisto e contrastare il fenomeno del “caro vita”. Altri provvedimenti, sempre entro fine giugno: la revisione organica dei criteri e dei requisiti per l’erogazione dell’assegno di accompagnamento e l’individuazione degli strumenti utili al sostegno dei nuclei familiari con casi di temporanea disoccupazione. Ma al di là delle date già stabilite ci sono altri interventi per i quali l’esecutivo si è formalmente impegnato con l’adozione della legge finanziaria, come l’avvio del confronto con le categorie economiche la riduzione dell’imposta monofase, nuove norme sui distacchi, i permessi e le trasferte dei lavoratori pubblici, le iniziative volte alla formazione del personale della PA e l’aggiornamento delle competenze professionali. Sempre sul fronte del pubblico impiego c’è anche l’impegno di elaborare un piano pluriennale per il contenimento della spesa corrente, assorbita in larga misura dalla voce stipendi: qui il primo vincolo è quello di mantenere, per il 2005, il costo del personale al di sotto del 18,25 per cento della spesa corrente complessiva.
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