Nicola Renzi risponde al PSD, che aveva invitato il Segretario di Stato ad esercitare attivamente la delega alla giustizia, indicando una linea politica. “Ci chiediamo – aveva scritto tra le altre cose il Partito – perché la Commissione Affari di Giustizia non venga più riunita prima del Consiglio Giudiziario”. Accusa respinta al mittente da Renzi, secondo il quale la Commissione “viene convocata con regolarità”. E poi una puntualizzazione: “non dal Segretario di Stato alla Giustizia dipendono le convocazioni della Commissione, ma dal Presidente, che si coglie l'occasione di ringraziare per l'imparzialità”. Altra doglianza espressa dal PSD era quella relativa alle relazioni del precedente Magistrato Dirigente, che “giacciono – secondo il Partito dei Socialisti e dei Democratici – non sottoposte a valutazioni politiche”. Ma ciò accade – afferma nella nota il Segretario di Stato alla Giustizia - “per scelta comune della Commissione Affari di Giustizia, che nella sua penultima convocazione ha deciso di affrontare queste relazioni congiuntamente alla nuova e più recente relazione che sarà redatta dal Magistrato Dirigente in carica. Anche rispetto a questo tema – continua il comunicato -, sarà forse superfluo sottolineare che l’esponente PSD della Commissione Affari di Giustizia, mai ha eccepito alcunché”. Nicola Renzi ricorda inoltre alcune tra le priorità della Segreteria di Stato in materia di Giustizia: dalla pubblicazione telematica delle sentenze, alla proposta di un testo di legge per il cosiddetto “processo per direttissima”; dal completamento dell'iter di approvazione del 199 ter, all'introduzione del reato di corruzione privata. Quanto alla segnalazione del consigliere Marco Gatti al Consiglio d'Europa, “la Segreteria di Stato per la Giustizia – recita la nota - si limita a dire che le accuse mosse contro il Governo, e soprattutto contro la Repubblica, non sono affatto fondate e possono rischiare di causare gravi danni di immagine al Paese”. Renzi, inoltre, afferma che “vari esponenti, anche di punta, del PSD” hanno in varie occasioni dimostrato, a parole, di condividere l'impostazione del Segretario alla Giustizia. Ribadita, infine – dalla Segreteria alla Giustizia -, piena disponibilità al confronto costruttivo, “evitando sterili polemiche”.
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