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Governo: giochi quasi fatti. Pdcs e DiM pronti a governare con NpR, ma manca l'ufficialità

Fuori Libera, che attacca: “Non siamo disponibili ad aderire a raffazzonate formule di governo politico"

17 dic 2019

Al momento manca l'ufficialità, ma i giochi sembrano fatti: Pdcs e Domani in Movimento pronti a governare con Noi per la Repubblica, esprimendo una maggioranza di 44 consiglieri. Fuori Libera.

Criptico il segretario Dc il quale, dal canto suo, non si sbilancia e si limita a dire che “si sta ragionando, che non sono state ancora sciolte tutte le riserve”; insomma, la delicatezza di questa fase imporrebbe cautela almeno finché l'accordo non verrà comunicato ufficialmente alla Reggenza. “L'unica certezza – afferma Gian Carlo Venturini – è la buona sintonia tra Dc e DiM, e questo – dice - ci mette al riparo da molte cose”. Anche perché i “mal di pancia” in queste ore non sono mancati.

Anche oggi una giornata fitta di incontri, inframezzata da una nuova riunione della Direzione democristiana dopo quella del tardo pomeriggio di ieri, e successivamente ancora il punto con Rete e Motus Liberi, alla presenza di esponenti di NpR.

Libera, dunque, esce di scena da queste consultazioni: annuncia per domani una conferenza stampa e già in una nota dai toni aspri non rinuncia a togliersi qualche sassolino, accusando le controparti di inaffidabilità verso gli impegni presi e rimarcando, al contempo, la propria indisponibilità “ad aderire a raffazzonate formule di governo politico”. “L’intento è chiaro - attacca -, avere i voti necessari per manipolare la struttura dello Stato senza coinvolgere il Consiglio Grande e Generale nella sua completa espressione. Un’aggressività scatenata da quei poteri che, uno alla volta, si era finalmente riusciti a mettere all’angolo e che oggi invece rivendicano le loro precedenti posizioni di privilegio. Eravamo per un Governo di scopo, - ricordano infine - disposti a negoziare per trovare attraverso l’unità del Paese soluzioni efficaci ed eque. Non siamo disposti a svendere le nostre idee – concludono - nelle logiche di spartizione che purtroppo già in questi giorni stanno emergendo in tutta la loro gravità”.


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