“Sono un vecchio socialista rimasto sempre socialista”. Antonio Lazzaro Volpinari – 40 anni in Consiglio e 20 al Governo – rivendica con orgoglio la sua appartenenza politica in un periodo storico in cui troppi – dice - "si definiscono socialisti per comodità". Seduto al suo fianco Augusto Casali, che scherza sull'età: “dopo 26 anni in Consiglio e 11 e mezzo come membro di Governo mi sento ancora un ragazzino”.
Prima che le telecamere si accendano ripercorrono storia del partito, battaglie, ma anche aneddoti, come quello di un loro elettore di 91 anni che si dice convinto che i garofani rifioriranno, perché quelli piantati nel suo vaso, dopo 4 anni di attesa, sono rispuntati. L'obiettivo – dicono – è che il partito sia presente in Consiglio. Guardano ai compagni di lista di Libera: “alla freschezza e alla vitalità dei giovani abbiamo aggiunto la nostra storia, esperienza e saggezza”.
Si sono trovati, in tempi non sospetti, sui problemi. Uno su tutti, la sanità. Il Ps, che fondò l'Istituto per la Sicurezza Sociale, ricorda i tempi in cui l'ospedale richiamava pazienti da oltre confine grazie alle sue eccellenze. “Occorre – dice Casali - rivoluzionare il sistema organizzativo, che oggi copia il modello di altre realtà molto più grandi di noi. Bisogna che venga incontro alle reali esigenze di una popolazione di 34.000 abitanti". E ancora: "Via la politica dalla sanità, si affidino ruoli a medici sammarinesi o a chi ci lavora da anni”.
Sull'Accordo di Associazione UE “nessuna posizione preconcetta, bene se valorizza le nostre peculiarità, ma prima di esprimerci dobbiamo vederlo”. Il timore è che San Marino diventi “semplicemente una noce in un sacco”. E sul referendum, nessun dubbio: la cittadinanza dovrà dire la sua, “sarebbe davvero un atto democratico. Se ci saranno cose positive per San Marino saremo i primi a dire sì e a chiedere alla gente di fare altrettanto”.
Posizione – quella sul referendum - che potrebbe trovare qualche opposizione nei compagni di coalizione del Psd, ma Casali precisa: “Sanno benissimo come la pensiamo. Credo non sia una sorpresa per nessuno, così come non lo è per noi la loro posizione più aperta verso l'approvazione di questo accordo”.
Infine, una riflessione sul voto: “La nostra lista gode di buona salute, sono convinto dell'ottimo risultato della coalizione". Mentre, guardando, al dopo 9 giugno: “Non abbiamo voluto fare accordi prima delle elezioni, aspettiamo di vedere qual è il risultato. Credo che le forze più responsabili debbano trovare punti di incontro senza egemonie per non far correre ulteriori pericoli al nostro Paese”.