Se dovessi trovare due parole che rappresentano le mancanze della politica sammarinese oggi, non avrei dubbi: CORAGGIO e SCELTE. Da ragazzo che da poco vive l’esperienza in Consiglio Grande e Generale non posso che essere insoddisfatto della situazione che vive il nostro paese, gente che perde quotidianamente il lavoro, ragazzi senza prospettive, aziende che chiudono e un malessere continuo all’ interno della nostra cittadinanza. Analizzando la situazione mi sembra che quello che la cittadinanza oggi chieda maggiormente alla politica sia proprio questo, un coraggio di voltare pagina, ma soprattutto il coraggio di superare il passato e costruire un nuovo paese. Mi rendo conto che tutto questo non sia facile ma purtroppo ci troviamo davanti a uno spartiacque, e proprio in questa direzione visto la mia giovane età, e le difficoltà che vive un ragazzo alle prime armi in politica, con la massima umiltà di chi ha ancora molto da imparare, mi sento in dovere di lanciare un monito a chi vive assieme a me la responsabilità politica, in rappresentanza di quei tanti ragazzi spesso inascoltati, appunto CORAGGIO e SCELTE.
E’ sotto gli occhi di tutti la situazione del paese, ma a volte sembra che questo non sia recepito, vedo tanti coetanei disorientati, che invece che crescere qua preferiscono andare all’estero e questo mi preoccupa ma allo stesso tempo capisco le loro preoccupazioni, qua purtroppo oggi lo spazio per noi è sempre più stretto, ma io non ci sto. Prima di tutto serve oggi una svolta culturale, il mondo è cambiato, non è più il periodo dell’ “a peins me”, il clientelismo è il passato remoto, oggi non è più lo stato a doverti dare qualcosa, se vogliamo cambiare il nostro paese, dobbiamo essere noi i primi a non chiedere ma a crearci da soli, a superare la crisi e in questo la politica oggi ha un’enorme responsabilità. Mi sono sentito in dovere di intervenire oggi perché a mio malgrado vedo tante cose che ancora non vanno, sento un grande dolore nel vedere un paese fermo, immobile, schiavo del finto moralismo e dell’ipocrisia, in un momento invece dove le scelte non si possono e non si devono più rimandare; oggi è meglio una scelta sbagliata piuttosto che non prendere una decisione e se veramente vogliamo un futuro migliore per il nostro paese, dobbiamo iniziare a pensare a come creare, a come crescere e non più a strumenti recessivi che non portano a niente. Prima di tutto bisogna dare una speranza ai nostri cittadini, che vedono solo tante incertezze davanti alla loro strada. Allo stesso tempo nel momento in cui la politica chiede sacrifici alla cittadinanza, deve essere la prima ad assumersi le responsabilità di intervenire dove ha il potere di farlo, e mi riferisco ai tanti sprechi e ad alcuni istituti, cui aggiungo le tante decisioni rinviate su temi che oggi attendono risposte, voglio pensare per citarne alcuni alle telecomunicazioni, rifiuti, forze dell’ ordine, università. Il vero rinnovamento oggi non sta nelle persone ma nella capacità di assumersi delle responsabilità che il momento richiede e se saremo capaci di questo, la cittadinanza ci premierà, quindi avanti tutta ascoltiamo chi crede in noi, ma ancora di più chi giustamente ha perso ogni speranza e fiducia, il nostro obiettivo è con i fatti cercare in ogni modo di farlo ricredere, e questo appunto sarà possibile solo tramutando in realtà quello in cui crediamo, il CORAGGIO appunto di SCEGLIERE.
E’ sotto gli occhi di tutti la situazione del paese, ma a volte sembra che questo non sia recepito, vedo tanti coetanei disorientati, che invece che crescere qua preferiscono andare all’estero e questo mi preoccupa ma allo stesso tempo capisco le loro preoccupazioni, qua purtroppo oggi lo spazio per noi è sempre più stretto, ma io non ci sto. Prima di tutto serve oggi una svolta culturale, il mondo è cambiato, non è più il periodo dell’ “a peins me”, il clientelismo è il passato remoto, oggi non è più lo stato a doverti dare qualcosa, se vogliamo cambiare il nostro paese, dobbiamo essere noi i primi a non chiedere ma a crearci da soli, a superare la crisi e in questo la politica oggi ha un’enorme responsabilità. Mi sono sentito in dovere di intervenire oggi perché a mio malgrado vedo tante cose che ancora non vanno, sento un grande dolore nel vedere un paese fermo, immobile, schiavo del finto moralismo e dell’ipocrisia, in un momento invece dove le scelte non si possono e non si devono più rimandare; oggi è meglio una scelta sbagliata piuttosto che non prendere una decisione e se veramente vogliamo un futuro migliore per il nostro paese, dobbiamo iniziare a pensare a come creare, a come crescere e non più a strumenti recessivi che non portano a niente. Prima di tutto bisogna dare una speranza ai nostri cittadini, che vedono solo tante incertezze davanti alla loro strada. Allo stesso tempo nel momento in cui la politica chiede sacrifici alla cittadinanza, deve essere la prima ad assumersi le responsabilità di intervenire dove ha il potere di farlo, e mi riferisco ai tanti sprechi e ad alcuni istituti, cui aggiungo le tante decisioni rinviate su temi che oggi attendono risposte, voglio pensare per citarne alcuni alle telecomunicazioni, rifiuti, forze dell’ ordine, università. Il vero rinnovamento oggi non sta nelle persone ma nella capacità di assumersi delle responsabilità che il momento richiede e se saremo capaci di questo, la cittadinanza ci premierà, quindi avanti tutta ascoltiamo chi crede in noi, ma ancora di più chi giustamente ha perso ogni speranza e fiducia, il nostro obiettivo è con i fatti cercare in ogni modo di farlo ricredere, e questo appunto sarà possibile solo tramutando in realtà quello in cui crediamo, il CORAGGIO appunto di SCEGLIERE.
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