In vista del G8, Mario Monti cerca di blindare la propria politica di rigore e sviluppo. Silvio Berlusconi gli conferma l'appoggio di un Pdl che, però, appare sempre più spaccato internamente. A Monti il Cavaliere avrebbe chiesto garanzie, a cominciare dalla presidenza della Rai. E il professore incassa il sostegno "incondizionato" dell'Udc. Perché, spiega dopo un pranzo con il premier a Palazzo Chigi Casini, oggetto degli attacchi dei finiani cui ha voltato le spalle, "fare un passo indietro in questo momento sarebbe da autolesionisti". Il presidente del Consiglio, che oggi ha ricevuto i vertici di Equitalia, conferma il sostegno alla società incaricata della riscossione delle imposte. Per far ripartire l'Italia, rileva, le tasse vanno pagate da tutti; anche se il fisco deve essere "meno intrusivo".
E il premier continua a spingere l'acceleratore sulle riforme che servono al Paese. Gioca a suo favore l'appello del presidente Napolitano che, da Tunisi, torna a spronare i partiti sulla strada delle riforme e chiede la massima convergenza "non solo sui principi fondamentali, ma sui grandi interessi nazionali comuni". Da quella sul lavoro, che va avanti al Senato con lo stop delle pensioni sociali ai condannati per mafia, a quella della legge elettorale che, invece, sembra essere impantanata: perchè "non c'è accordo sul doppio turno", spiega Bersani, che continua ad incalzare Monti sulla necessità di varare nuove misure per la crescita. Fino alla riforma dei partiti, il cui esame riprenderà lunedì alla Camera, auspicata oggi con forza dal presidente del Senato Schifani dopo le accuse a Bossi ed ai suoi figli ed il caso Lusi. Rutelli reagisce alle accuse dell'ex tesoriere della Margherita, cui da del "ladro senza vergogna", mentre Matteo Renzi, pure lui tirato in ballo da Lusi, propone l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
da Roma Francesco Bongarrà
E il premier continua a spingere l'acceleratore sulle riforme che servono al Paese. Gioca a suo favore l'appello del presidente Napolitano che, da Tunisi, torna a spronare i partiti sulla strada delle riforme e chiede la massima convergenza "non solo sui principi fondamentali, ma sui grandi interessi nazionali comuni". Da quella sul lavoro, che va avanti al Senato con lo stop delle pensioni sociali ai condannati per mafia, a quella della legge elettorale che, invece, sembra essere impantanata: perchè "non c'è accordo sul doppio turno", spiega Bersani, che continua ad incalzare Monti sulla necessità di varare nuove misure per la crescita. Fino alla riforma dei partiti, il cui esame riprenderà lunedì alla Camera, auspicata oggi con forza dal presidente del Senato Schifani dopo le accuse a Bossi ed ai suoi figli ed il caso Lusi. Rutelli reagisce alle accuse dell'ex tesoriere della Margherita, cui da del "ladro senza vergogna", mentre Matteo Renzi, pure lui tirato in ballo da Lusi, propone l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
da Roma Francesco Bongarrà
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