Sulla mancata presentazione della riforma elettorale al prossimo consiglio interviene Tito Masi di Alleanza Popolare. Non accetta dal PSD la responsabilità di non aver sottoscritto un accordo che li impegnava formalmente ad appoggiare la riforma del voto. 'La richiesta che ci e’ stata presentata – scrive il capogruppo di Ap – conteneva ben altri impegni, condizioni e richieste di garanzia. L’impegno a sostenere la legge in consiglio e’ stato da noi e dal Nuovo Partito Socialista accettato senza alcuna difficoltà. Ci sembrava però ridicolo prestarci alla sottoscrizione di un altro accordo – conclude Masi – quando gli uomini forti di Psd e Dc avevano già sottoscritto un patto per continuare il governo straordinario'. E critiche al Psd arrivano anche dal Nps. 'Il Psd – come sua consuetudine – scrive Nuovo Partito Socialista – ha tenuto i piedi in due staffe, credendo di poter trarre vantaggio dalle circostanze. Invece il gioco alla fine e’ sfuggito di mano alla dirigenza del partito e sotto gli umilianti ultimatum dell’ alleato – conclude Nps – e’ stata costretta a gettare la maschera, mostrando disinteresse per la riforma elettorale e molto attaccamento alle poltrone'.
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