La legge elettorale italiana, battezzata Rosatellum bis, ha incassato tutte e tre le fiducie alla Camera. Il voto finale è atteso stasera, ma intanto in piazza si scatena la protesta.
Perfino Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, ha contestato la decisione del governo Gentiloni di porre la fiducia sulla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis, resosi necessario dopo l'affondamento dell'altra legge, l'Italicum, legata alla riforma costituzionale bocciata dal referendum e infine anche dalla Corte Costituzionale. Il Rosatellum è l'ultima spiaggia, e per evitare i franchi tiratori, che in occasioni simili non mancano mai, si è posta la fiducia. Il rischio infatti era di andare al voto con leggi diverse per Camera e Senato, un caos senza precedenti.
La decisione però ha scatenato la protesta, il M5S ha presidiato la piazza di Montecitorio per giorni, al grido di “onestà, onestà”, trombe da stadio, fischi e urla. La sinistra comprensiva degli esuli del Pd, Movimento Democratico Progressista, era invece al Pantheon. Sulla carta, lo schieramento che sostiene il progetto di legge è ampio, oltre 400 voti, anche se alcuni del Pd, come Rosy Bindi, hanno già annunciato che diranno no. Intanto le tre fiducie, l'ultima in tarda mattinata, passano senza problemi, a larga maggioranza.
Francesca Biliotti
Perfino Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, ha contestato la decisione del governo Gentiloni di porre la fiducia sulla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis, resosi necessario dopo l'affondamento dell'altra legge, l'Italicum, legata alla riforma costituzionale bocciata dal referendum e infine anche dalla Corte Costituzionale. Il Rosatellum è l'ultima spiaggia, e per evitare i franchi tiratori, che in occasioni simili non mancano mai, si è posta la fiducia. Il rischio infatti era di andare al voto con leggi diverse per Camera e Senato, un caos senza precedenti.
La decisione però ha scatenato la protesta, il M5S ha presidiato la piazza di Montecitorio per giorni, al grido di “onestà, onestà”, trombe da stadio, fischi e urla. La sinistra comprensiva degli esuli del Pd, Movimento Democratico Progressista, era invece al Pantheon. Sulla carta, lo schieramento che sostiene il progetto di legge è ampio, oltre 400 voti, anche se alcuni del Pd, come Rosy Bindi, hanno già annunciato che diranno no. Intanto le tre fiducie, l'ultima in tarda mattinata, passano senza problemi, a larga maggioranza.
Francesca Biliotti
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