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Legge IVG in Commissione, maratona sull'esame dell'articolato

Prosegue il dibattito sugli emendamenti. Passa in notturna quello sull'obbligo di presa in carico da parte del Consultorio. Insorgono Libera, Rete e la commissaria Giardi. Dal Governo un emendamento per garantire l'IVG anche con sanitari obiettori

di Annamaria Sirotti
26 lug 2022

Presa in carico obbligatoria da parte del Consultorio, per abortire entro la dodicesima settimana. Passa l'emendamento a firma DC, RF, Maria Luisa Berti di NPR e Gaetano Troina di DML ed insorgono Libera, RETE e il commissario Sandra Giardi, che insieme avevano invece proposto un accesso libero e facoltativo alla struttura. In una nota, denunciano “un percorso obbligato ad ostacoli finalizzato a colpevolizzare più che informare” e che tradisce – dicono - accanto all'esito del referendum, la libera scelta della donna.

Clima più disteso e improntato al confronto, in mattinata, a partire dall'articolo 4, relativo all'IVG, dopo la 12esima settimana. Una decina gli emendamenti, con Libera che chiede di estendere la casistica già prevista anche, alle gravidanze per stupro o incesto: il punto passa, non senza però registrare le perplessità del Segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini. PDCS e RF, in due distinti emendamenti, chiedono si possa abortire “fino a quando non sussista possibilità di vita autonoma del feto, alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale”. Nell'emendamento conclusivo, viene anche specificato che sarà l'ISS a definire questo termine temporale, recependo le indicazioni del Comitato di Bioetica.

L'esame dell'articolato procede su aspetti da approfondire - come quello relativo all'astensione dal lavoro, su emendamenti simili di Rete e Rf - o andandone ad integrare dei mancanti – aprendo un dibattito sui casi di aborto da parte di donne interdette. Poi il tema dell'obiezione: l'emendamento del Governo, recependo quello di Rete, vede la possibilità per l'ISS di garantire IVG anche con contratti a convenzione in caso di personale obiettore di coscienza. Unanime il sì alla istituzione di un monitoraggio per rilevare, sotto anonimato, motivazioni e caratteristiche socio-demografiche delle donne che ricorrono all'aborto.





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