La nuova legge tributaria varata in Commissione non è inquadrabile come riforma in quanto non raggiunge alcun obiettivo di politica economica e sociale, nonchè di riorganizzazione e di ammodernamento del sistema fiscale. Non aumenterà le entrate tributarie. Non elimina l'evasione. Non è impostata sull'equità poichè diminuisce l'imposta dal 50% al 35% sui redditi elevati e, di fatto, aumenta l'imposizione sui redditi più bassi. Non contiene incentivi fiscali per favorire gli investimenti e l'occupazione dei sammarinesi. Attribuisce poteri esagerati all'Ufficio Tributario abolendo, in pratica, il contenzioso. Discrimina i cittadini in base al tipo di lavoro che svolgono. Non è inserita in un progetto di medio e lungo termine che preveda le scelte prioritarie di ridurre la spesa corrente, di impostare uno sviluppo sostenibile, di mettere in campo una efficace formazione programmata delle risorse umane, di redigere un piano delle infrastrutture necessarie per il Paese, di introdurre l'IVA europea subito, di normalizzare i rapporti con l'Italia avviando nuove e amichevoli relazioni di cooperazione economica e amministrativa. La politica delle tasse, della spesa clientelare, della recessione e del debito pubblico porterà il Paese al fallimento. E' dunque necessario che i cittadini di qualunque pensiero si organizzino e si uniscano per affermare il cambiamento e il rinnovamento.
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