Si va verso una proroga del blocco dei pagamenti, per il Cis, di ulteriori 90 giorni al massimo. Si lavora – assicura il Segretario alle Finanze - per alleviare disagi. Il Decreto Legge, efficace fino a luglio 2020, offre garanzie dello Stato – tramite fideiussione - per i finanziamenti a termine concessi da Banca Centrale a soggetti vigilati anche in amministrazione straordinaria o in liquidazione coatta. Si garantiscono anche i fondi pensione depositati negli istituti sammarinesi. Interventi sollecitati da Banca Centrale, rimarca Eva Guidi. Tutelano non la banca ma depositanti, risparmiatori e agevolano chi interviene nelle operazioni di salvataggio. “La liquidazione coatta – aggiunge – è il peggior scenario per una banca”.
“Affermazione sacrosanta”, per Pasquale Valentini, ma “smentita dalla modalità con la quale si è intervenuti nel sistema”. Il riferimento ad Asset è chiaro e i problemi di oggi, per l'opposizione, sono figli di quelle azioni. Non è contraria a priori ad una proroga ma vuole conoscere il reale stato della banca e il progetto di rilancio.
Per Roberto Ciavatta è un decreto “salva Cis” e “ salva polo”. Bisognava piuttosto intervenire sui soci che non intendono ricapitalizzare, aggredendo le loro proprietà e anche quelle di parenti e affini. Chiede una legge speciale che sospenda prescrizioni per i reati commessi. “Voglio perseguirli – dice - se hanno riciclato”. Suggerisce poi lo spacchettamento del Cis, con da una parte i crediti buoni e dall'altra la spazzatura, lasciando la bad bank alla proprietà.
Matteo Ciacci chiede di fare squadra ma respinge con forza l'accusa di favoritismi alla cricca amica. “Semmai – dice – la maggioranza ha tutelato la vigilanza che ha fatto l'ispezione nella banca di Grandoni, sostenendo questo percorso”. “Se cricca è – aggiunge – la voglio battere anche io ma non è il momento di alzare la tensione, occorre tenere la barra dritta”.
“Per farlo servono dati da analizzare” - gli risponde Alessandro Mancini che invita – proprio in un principio di squadra - ad accogliere l'emendamento per la maggioranza qualificata in caso di finanziamenti o garanzie da parte dello Stato. Preoccupano le ricadute sulle casse pubbliche. “Per quanto - chiede Iro Belluzzi - lo Stato dovrà intervenire in termini di garanzie?” “Se vuole davvero salvare risparmiatori e dipendenti – dice Dalibor Riccardi - si riappropri dell'istituto”. “Non è un decreto salva Cis ma salva banche”, afferma Roberto Giorgetti. Il problema non è evitare che qualcuno faccia il furbo ma che le difficoltà di un istituto diventino crisi di sistema”. “Basta con le dicerie, gli azionisti non sono più proprietari, oggi la banca è dei risparmiatori.
Il concetto è chiaramente scritto nel decreto”, tuona Giuseppe Morganti. SSD e tutta la maggioranza – afferma – sono per la stabilità dell'azione di Banca Centrale. Dobbiamo darle assoluta fiducia, altrimenti – avverte – i rischi sono dietro l'angolo”.