“Io ci sono, ma solo se c'è la squadra. E spero solo per una fase di transizione, e che prima dei tre anni arrivi qualcuno a sostituirmi”. L'assemblea congressuale quasi non voleva udire le condizioni poste da Maria Luisa Berti, applaudendola fragorosamente per farle capire che la vuole coordinatore. Ma ha subito trovato un alleato in Marco Arzilli, “Maria Luisa non sarà sola, ma non appena ci sarà qualcun altro, anch'io sono pronto a lasciare: la politica non è esserci ad ogni costo”. Qualche sassolino se l'è cavato: “Vengo deriso quando uso la parola moralità: può anche deridermi, ma in galera non ci sono andato io”. E sul fatto di aver “usato la bomba al napalm” in alcuni settori, come qualcuno gli ha fatto notare, “sono orgoglioso di quello che ho fatto – ha ribadito – pensando che in passato venivano concesse 300 immobiliari e lo stesso giorno la licenza passava di mano a qualcuno di Cosenza o Reggio Calabria”. Qualche critica anche da Massimo Cenci: “Com'è possibile – si è chiesto – che una legge così importante e così attesa come quella sulle società venga sempre messa all'ultimo punto dei lavori consiliari, soppiantata da leggi del tutto inferiori?”. Caustico Gian Nicola Berti, quando ha sostenuto che in aula c'è un fenomeno distorsivo, quello dell'apparire, e che difficilmente poi si distingue la polemica dalla proposta. “Certi discorsi sulla riforma tributaria mi fanno ribrezzo – ha detto senza mezzi termini – nessuno dice quanto costa ogni cittadino allo Stato, per quali e quanti servizi”. Bordate anche sul comitato promotore del referendum sull'Europa: “Ha preso per i fondelli centinaia di cittadini: l'Unione ci aveva già indicato la strada dell'integrazione, la loro iniziativa la metteva a repentaglio, l'ho trovato molto scorretto”. Maria Luisa Berti ha tracciato il futuro percorso: “Usciamo rafforzati con la nostra identità. Non siamo fuggiti dalla Dc, in quest'area possono esserci tutte le forze che condividono i nostri principi, ma rifuggiamo il qualunquismo, chi grida solo allo sfascio e carica le masse. Con chi la pensa così non abbiamo nulla da spartire”.
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