In casa DC scoppia una nuova grana. A porla sul tavolo del segretario è ancora l’ala aggregante, o almeno una buona parte dei componenti di quel gruppo interno. In un documento ribadiscono la loro contrarietà alla linea politica attuata dalla dirigenza del loro partito, in contrapposizione, scrivono, con quanto deliberato nell’ultimo congresso generale. In quell’occasione – ricordano i 12 firmatari – la Dc sanciva il rilancio del governo con il partito socialista e l’avvio di un dialogo con Alleanza Popolare. La partecipazione al governo straordinario viene considerato come un tradimento che, di fatto, ha favorito – scrivono – un avvicinamento di AP al partito dei democratici. Parole di critica i firmatari del documento le riservano anche all’area sociale, l’altra aggregazione interna alla DC, responsabile a loro parere di aver incrinato l’unità dell’azione politica democristiana. Confermando giudizi severi nei confronti della dirigenza parlano di linea politica confusa e contraddittoria sollecitando quel rinnovamento avviato e – scrivono – colpevolmente fermato. A loro parere la Dc sta venendo meno al suo ruolo di partito di riferimento, di partito dei valori. Non possiamo – aggiungono – assistere in silenzio alla fine di una forza politica che da sempre è stata una garanzia per la democrazia. Nessun commento dai vertici DC, che si limitano a rilevare che per mercoledì sera è già stata convocata la direzione e in quella sede sarà valutato e discusso il documento consegnato.
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