Le modifiche al Testo Unico non hanno centrato l'obiettivo. Almeno a giudicare dalle parole dei professionisti che, negli ultimi tempi, hanno fatto sentire la loro voce per sbloccare una situazione di stallo nella compravendita di immobili. E' la prima volta che avvocati e notai, ingegneri, architetti e geometri organizzano una conferenza stampa insieme. I problemi riguardano ancora i beni immobili con abusi.
Con il nuovo testo sono state introdotte delle disposizioni più stringenti per la vendita e l'acquisto che, però, come spiegano i professionisti, hanno fatto allungare i tempi di stipula e aumentare i costi per chi intende fare un passaggio.
Dopo il confronto con la Segreteria di Stato al Territorio, sono nati dei decreti che hanno modificato la normativa, ma per i professionisti non basta. Uno degli aspetti più discussi è legato al certificato di conformità rilasciato dall'Ufficio per l'edilizia: il documento riguarda le parti individuali ma non quelle comuni. Da qui, spiegano, le difficoltà di mettersi in regola per chi abita nei condomini con aree in comune.
Ma il tempo stringe, perché la sanatoria scade il 30 novembre. Emerge poi una situazione definita “grave”, visto il basso numero di transazioni portate a termine da quando le nuove norme sono state introdotte. In questo scenario, il messaggio alla politica per superare lo stallo.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista ad Alberto Selva, presidente Ordine avvocati e notai
Con il nuovo testo sono state introdotte delle disposizioni più stringenti per la vendita e l'acquisto che, però, come spiegano i professionisti, hanno fatto allungare i tempi di stipula e aumentare i costi per chi intende fare un passaggio.
Dopo il confronto con la Segreteria di Stato al Territorio, sono nati dei decreti che hanno modificato la normativa, ma per i professionisti non basta. Uno degli aspetti più discussi è legato al certificato di conformità rilasciato dall'Ufficio per l'edilizia: il documento riguarda le parti individuali ma non quelle comuni. Da qui, spiegano, le difficoltà di mettersi in regola per chi abita nei condomini con aree in comune.
Ma il tempo stringe, perché la sanatoria scade il 30 novembre. Emerge poi una situazione definita “grave”, visto il basso numero di transazioni portate a termine da quando le nuove norme sono state introdotte. In questo scenario, il messaggio alla politica per superare lo stallo.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista ad Alberto Selva, presidente Ordine avvocati e notai
Riproduzione riservata ©