ITorna a ribadire invece il proprio no alla riforma tributaria il Partito Socialista. Ferma condanna del metodo unilaterale utilizzato dalla maggioranza nel portarne avanti l'iter istituzionale. “Una gestione politica grossolana e autoreferenziale – sostiene il Ps – che ha totalmente escluso dal confronto le opposizioni. E questo è inaccettabile”. Affrontata poi la politica estera: definita fallimentare la gestione di Pasquale Valentini. Non ci sono risposte precise sull'uscita dalla black list – lamentano – per questo intendiamo chiedere un riferimento in merito entro dicembre. Infine, nuovamente rimarcati i pesanti ritardi nell'emanazione dei decreti attuativi della legge in materia di sostegno allo sviluppo. Ma rispetto alle precedenti questioni, su cui si mostrano piuttosto inflessibili, i socialisti in questo caso scelgono di assumere una posizione più costruttiva. “Abbiamo idee – dicono – e se c'è disponibilità e discontinuità rispetto al passato allora si può ragionare. Tuttavia se le premesse politiche sono queste – concludono - c'è davvero da preoccuparsi in vista della prossima Finanziaria”.
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