Approvata all’unanimità la mozione conclusiva che chiude il XVI Congresso del PDCS, congresso dell’unità, congresso della svolta della politica. A Pier Marino Menicucci il compito di guidare, per la quarta volta, il partito della maggioranza relativa e di rilanciarne il ruolo all’interno del Governo Staordinario. La DC riparte e parte proprio dal rapporto con il PSD. Preoccupa il rapporto con AP: alcuni dei delegati invocano il dialogo, altri ne contestano la chiusura. L’attenzione della DC è verso le altre forze politiche del paese: in particolare è Gabriele Gatti a chiedere di considerare come interlocutore il “Patto per San Marino”. Un intervento atteso quello di Gatti: la sua è stata una relazione improntata all’apertura, tesa a ricucire. “Non fate l’errore di affidarvi ai giovani che dicono sempre di sì – ha dichiarato-. L’impegno nel governo straordinario – dice Gatti – deve proseguire, ma la DC deve dialogare con tutte le forze politiche”.
Poi lo sfogo di Giovanni Lonfernini: “Sono stato lasciato solo. A sostenermi nei tanti momenti di amarezza solo la base del partito”. E’ poi il capogruppo Podeschi a tracciare le considerazioni conclusive: “L’obiettivo del Congresso è stato pienamente centrato. Per la DC si apre una nuova stagione. Menicucci – osserva Podeschi – sarà il segretario di tutti”.
Poi lo sfogo di Giovanni Lonfernini: “Sono stato lasciato solo. A sostenermi nei tanti momenti di amarezza solo la base del partito”. E’ poi il capogruppo Podeschi a tracciare le considerazioni conclusive: “L’obiettivo del Congresso è stato pienamente centrato. Per la DC si apre una nuova stagione. Menicucci – osserva Podeschi – sarà il segretario di tutti”.
Riproduzione riservata ©