Se Monti spinge sulla crescita e chiede alla politica le riforme che il Paese “esige”, a partire dal taglio della burocrazia, sulla Lega il barometro continua a segnare tempesta, con polemiche per l’affitto della casa di Calderoli. E i partiti cominciano a pensare alle elezioni del 2013, con un fermento che nei palazzi della politica ormai davvero non si percepiva da un pezzo. Forte del sostegno di Bruxelles e Washington, il presidente del Consiglio incassa una nuova fiducia alla Camera sul fisco ma deve fare i conti con i dati negativi sulla disoccupazione e con l’impossibilità di tagliare le tasse come il Pdl chiede. E se Bersani non vede nel futuro un governo con Pd, Pdl e Udc, Casini “corteggia” per il domani i tecnici, a partire dal ministro Passera. Il leader centrista rilancia la prospettiva del partito della Nazione, nella cui direzione va letto l’azzeramento, previsto per domani, dei vertici dell’Udc. La sua svolta, che coglie di sorpresa anche Fini, fa saltare la mosca al naso al Pdl, in cui va registrata la fronda di Pisanu. Il senatore sardo chiede un cambio di passo a Berlusconi che, irritato per la vicenda delle frequenze televisive, ha fatto saltare il suo faccia a faccia con Monti. E il Cavaliere, poi, non starebbe a guardare, anzi: l’ex premier avrebbe recentemente proposto a Luca di Montezemolo di guidare una lista civica nazionale affiancata al Pdl, per un grande rassemblement dei moderati italiani. E mentre Beppe Grillo provocatoriamente invoca l’uscita dall’Euro dell’Italia, che per il comico non dovrebbe onorare il suo debito pubblico, nella Lega volano accuse tra i dirigenti sull’uso dei fondi di partito.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©