Napolitano invoca una “rigenerazione della politica” in Italia per vincere la crisi. Ma, mentre si teme per Giulio Andreotti, in prognosi riservata per una crisi respiratoria, la politica sembra mettercela tutta perché quella rigenerazione auspicata dal Capo dello Stato diventi sempre più difficile. Sarà la tensione elettorale in vista delle amministrative del weekend, un test di fuoco per i partiti e per il governo, ma la tensione non si stempera.
Nella maggioranza alla Camera non si trova ancora un accordo sul testo base sul finanziamento e sul controllo dei bilanci dei partiti, tema sempre scottante dopo gli scandali nella Lega e la richiesta di arresto per l’ex tesoriere della Margherita, il senatore Lusi su cui Pd e Udc dovrebbero votare a favore a Palazzo Madama. Se ne riparlerà dopo le amministrative, così come della riforma del lavoro.
Continua, poi, a tener banco la querelle sul fisco tra il Pdl e Monti. Secondo Schifani la questione è chiusa, con Alfano che conferma il sostegno parlamentare al professore. Ma il segretario del Pdl non molla sulla compensazione dei crediti delle aziende verso lo Stato con le tasse, preparando al riguardo una proposta di legge.
E nella Lega risale la tensione. Dopo il suo passo indietro, Bossi torna in pista e si candida alla segreteria del Carroccio, ma la base si divide e sono in rivolta i sostenitori di Roberto Maroni, fino ad ora il più accreditato a prendere in mano le redini del partito. Il Senatur vorrebbe le primarie, ma Calderoli frena: “ogni decisione sulla leadership tocca solo al congresso”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Nella maggioranza alla Camera non si trova ancora un accordo sul testo base sul finanziamento e sul controllo dei bilanci dei partiti, tema sempre scottante dopo gli scandali nella Lega e la richiesta di arresto per l’ex tesoriere della Margherita, il senatore Lusi su cui Pd e Udc dovrebbero votare a favore a Palazzo Madama. Se ne riparlerà dopo le amministrative, così come della riforma del lavoro.
Continua, poi, a tener banco la querelle sul fisco tra il Pdl e Monti. Secondo Schifani la questione è chiusa, con Alfano che conferma il sostegno parlamentare al professore. Ma il segretario del Pdl non molla sulla compensazione dei crediti delle aziende verso lo Stato con le tasse, preparando al riguardo una proposta di legge.
E nella Lega risale la tensione. Dopo il suo passo indietro, Bossi torna in pista e si candida alla segreteria del Carroccio, ma la base si divide e sono in rivolta i sostenitori di Roberto Maroni, fino ad ora il più accreditato a prendere in mano le redini del partito. Il Senatur vorrebbe le primarie, ma Calderoli frena: “ogni decisione sulla leadership tocca solo al congresso”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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