Il governo vara quattro decreti per ridurre i debiti delle imprese verso lo Stato. Monti, oggi contestato in Emilia dai terremotati che lamentano un eccesso di pressione fiscale, raccoglie l’input di Alfano e del Pdl, e con i provvedimenti varati nel Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza per le zone del sisma, punta a “dare carburante per riaccendere il motore della produttività” alle imprese Italiane che “affrontano con determinazione la crisi”. Grazie ai decreti, accolti con soddisfazione da Pdl e Pd, il governo dovrebbe smaltire “una quota di 20/30 miliardi già nel 2012”, sostiene il premier che deve fare i conti con le previsioni dell’Ocse, secondo cui in Italia la ripresa ci sarà solo dal 2013. Dati negativi, seguiti da quelli dell’Istat secondo cui al Sud sono povere 23 famiglie italiane su 100, il Pil scenderà e la disoccupazione aumenterà. Tuttavia, assicura il presidente del Consiglio, “non ci sarà una nuova manovra”. Anche se Bersani chiede di “allentare il rigore”. Intanto, mentre alla Camera parte l’esame della riforma dei partiti e da domani debutta in Aula al Senato la riforma del lavoro che il governo chiede di approvare al più presto senza escludere la fiducia, in commissione a Montecitorio passa la legge anticorruzione. Pd, Udc, Fli e Lega votano a favore, il Pdl si astiene e l'Idv vota contro il testo Severino, su cui Di Pietro denuncia “uno scellerato accordo tra governo e maggioranza”. E tengono banco i risultati delle amministrative, con i partiti a fare i conti l’exploit di Beppe Grillo. Il comico, che in tanti invitano a non sottovalutare, dà senza mezzi termini del “morto” a Bersani.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©