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Presidenza Aass, Pedini Amati tuona: “Squallore, attaccano mio padre per colpire me e non passerà liscio”

Opposizioni all'attacco per l'emendamento senza il quale il geologo non avrebbe avuto i requisiti. Il Psd torna a difendere la scelta: "Nessuna forzatura"

di Mauro Torresi
30 nov 2024

 “Registro solo lo squallore di alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione: attaccano mio padre per attaccare me. E questo non passerà liscio”: parole di fuoco dal segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati, all'indomani delle polemiche parlamentari sulla presidenza dell'Azienda dei servizi.

Al centro la scelta, da parte del Consiglio, del geologo Fabio Pedini, padre del Segretario, come nuovo presidente. Le opposizioni hanno denunciato una forzatura per arrivare alla conferma della nomina, tramite un emendamento al decreto sul fabbisogno del settore pubblico allargato. Senza la modifica - approvata con 27 voti favorevoli e 12 contrari - il professionista non avrebbe avuto il titolo richiesto. Ed è su questo che lo scontro si è acceso. Rete, pur riconoscendo la preparazione del geologo e ribadendo che non si tratta di un attacco alla persona, invita a focalizzarsi sulla pura questione politica e parla di norme “ad babbum”. Il Segretario, scrive Rete in una nota, “si accorge che suo padre non ha i requisiti previsti dalla legge” e li fa “cambiare”. “Non si fanno prima le nomine e poi si cambiano i requisiti”, aveva ribadito Repubblica Futura in Aula. “Questo emendamento è un insulto all’intelligenza di tutti. Una tattica politica di vecchia scuola”, secondo Domani Motus Liberi.

Ma il diretto interessato, Pedini Amati, non ci sta: la definisce una questione di “lana caprina” - chiedendosi perché un laureato in Scienze geologiche non possa essere presidente dell'Azienda - e parla, in sostanza, di scorrettezza politica, all'interno della stessa maggioranza, per attaccarlo.

Nelle scorse ore il Psd è tornato a difendere l'emendamento. “Si trattava di integrare una norma lacunosa”, spiega la presidente Silvia Cecchetti. “Non è una forzatura – ribadisce -. I criteri sono stati allargati ai laureati magistrali ed è necessario che l'Azienda sia gestita da chi ha competenze manageriali”. Nessun provvedimento ad personam, ribadisce il partito, ricordando che i presidenti delle aziende vengono normalmente nominati in spoil system. “E' deplorevole fare nomi e cognomi in Aula”, sottolinea Cecchetti che non risparmia una stoccata alle opposizioni, accusandole di “non avere contenuti”.

Lo stesso segretario con delega ai rapporti con Aass, Alessandro Bevitori, in Aula aveva difeso la nomina del professionista, affermando: “Un geologo alla presidenza dell’Aass è la figura più indicata e competente”. Il decreto delegato del 2 settembre non è stato ratificato ed è ormai probabilmente destinato a decadere. La questione, quindi, dovrà essere trattata di nuovo.





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