Lunedì, in Commissione Sanità, riprende l’esame dell’articolato del progetto di legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Una sfida impegnativa per partiti e movimenti, chiamati a trovare un punto di incontro sui tanti emendamenti: un'ottantina quelli ancora da discutere. Evidenti le difficoltà nella mediazione, mentre il Segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, rimarca la volontà del Governo di garantire una legge quanto più possibile aderente al quesito referendario. Siamo solo all'inizio, si riparte dall'articolo 1-bis, sull'istituzione del consultorio.
Già nei giorni precedenti la Commissione vari partiti avevano ribadito le proprie posizioni. Dall'appello di Libera ad una legge moderna a Npr di lasciare ai propri esponenti libertà di espressione in base alle proprie convinzioni, a titolo personale e non a nome del Partito. Posizione, quest'ultima, ribadita in queste ore anche da Domani Motus Liberi che dà ai propri componenti la possibilità di scegliere vista la questione etica "che tocca le sensibilità di ciascuno anche nel profondo". "L'ultima parola spetta sempre alle donne", ribadisce il Gruppo misto di maggioranza che interviene a difesa dell'autodeterminazione. Questione aborto trattata anche sabato 23 luglio durante la serata dell'associazione Uno di noi, contraria all'Ivg, che si è appellata ai commissari affinché agiscano "in scienza e coscienza".