Il Comitato promotore per il referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza apre la campagna referendaria. A Murata la conferenza stampa per spiegare le ragioni del "Sì".
Una fase storica, per i promotori, per superare "silenzio, tabù e situazioni di clandestinità", dando alla donne sammarinesi la possibilità, riconosciuta dalla legge, di scegliere se abortire. La comunità, ha spiegato Karen Pruccoli, legale rappresentante, è "pronta ad affrontare anche le questioni non semplici". "L'aborto - ha affermato Pruccoli - non si previene con la minaccia della galera", ma predisponendo strumenti come la "contraccezione e l'educazione sessuale".
Alla serata anche rappresentanti di Rete e Libera, forze politiche a favore del "Sì". "La battaglia è appena iniziata - ha detto Paolo Rondelli, consigliere di Rete. "La gente va informata, non sconvolta", ha aggiunto, riferendosi alle scelte comunicative del Comitato contrario al referendum. Dalibor Riccardi, di Libera, ha invitato ad allontanare le questioni ideologiche da questa campagna referendaria. "La legge è ormai obsoleta e non più al passo con i tempi", ha puntualizzato.
Presenti anche l'associazione "Noi ci siamo" che ha invitato ad offrire soprattutto ai ragazzi informazioni e strumenti per affrontare temi così delicati. Durante la serata, anche momenti culturali e di aggregazione, con la musica di Sara Jane Ghiotti.
Nel servizio l'intervista a Vanessa Muratori del Comitato promotore