"Il quorum era già stato raggiunto nei primi 6 appuntamenti ma - spiega Erik Casali del comitato promotore - vogliamo raccogliere ancora una cinquantina di firme per avere la sicurezza matematica in caso di sottoscrizioni annullate".
A quel punto la Reggenza avrà 20 giorni di tempi per convocare il Collegio dei Garanti che potrà usufruire sempre di 20 giorni per emettere il proprio giudizio sull’ammissibilità del quesito referendario.
I tempi sono importanti perché nel 2008 si voterà per il rinnovo delle Giunte di Castello e la legge stabilisce che i sammarinesi non possono essere chiamati alle urne 6 mesi prima o 6 mesi dopo le elezioni.
Ricordiamo che il Collegio dei Garanti ha già dichiarato ammissibili 4 referendum sui temi che riguardano il lavoro, la scala mobile e la preferenza unica alle elezioni politiche. Una volta superato l’esame di ammissibilità, la legge precisa che il referendum si tiene di domenica, tra il 60esimo e il 90giorno dalla data del decreto reggenziale che lo ha indetto.
A meno che, nel frattempo, il Consiglio Grande e Generale non approvi interventi legislativi che accolgano i quesiti referendari: questo, infatti, come è già avvenuto in passato, comporterebbe l’annullamento della consultazione referendaria.
A quel punto la Reggenza avrà 20 giorni di tempi per convocare il Collegio dei Garanti che potrà usufruire sempre di 20 giorni per emettere il proprio giudizio sull’ammissibilità del quesito referendario.
I tempi sono importanti perché nel 2008 si voterà per il rinnovo delle Giunte di Castello e la legge stabilisce che i sammarinesi non possono essere chiamati alle urne 6 mesi prima o 6 mesi dopo le elezioni.
Ricordiamo che il Collegio dei Garanti ha già dichiarato ammissibili 4 referendum sui temi che riguardano il lavoro, la scala mobile e la preferenza unica alle elezioni politiche. Una volta superato l’esame di ammissibilità, la legge precisa che il referendum si tiene di domenica, tra il 60esimo e il 90giorno dalla data del decreto reggenziale che lo ha indetto.
A meno che, nel frattempo, il Consiglio Grande e Generale non approvi interventi legislativi che accolgano i quesiti referendari: questo, infatti, come è già avvenuto in passato, comporterebbe l’annullamento della consultazione referendaria.
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