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RF accusa il Segretario Gatti di omettere informazioni sulla realtà dei conti pubblici

“Preoccupante sentire anche personaggi autorevoli dire che ora va tutto bene, con un debito pubblico da oltre 1 miliardo e 200 milioni”. Conferenza stampa di Repubblica Futura con Giorgetti, Carattoni, Zafferani e Selva

di Luca Salvatori
3 giu 2024
Sentiamo Andrea Zafferani
Sentiamo Andrea Zafferani

“Preoccupante sentire anche personaggi autorevoli dire che ora va tutto bene, con un debito pubblico da oltre 1 miliardo e 200 milioni”: si riferisce al Segretario di Stato Gatti, Roberto Giorgetti, accusandolo di negare una situazione in realtà grave, narrando al contempo un paese che non esiste. Il debito pubblico – ha aggiunto - non è frutto, come dice qualcuno, della gestione di adesso.sm ma deriva da un sistema bancario che è stato fatto crescere in maniera improvvisata e sconsiderata nei primi anni 2000 ed anche dall'operazione Delta, di Cassa di Risparmio.

Andrea Zafferani, attacca Gatti, invece, per le affermazioni sull'aumento delle entrate. “L'aumento c'è ma – dichiara – un buon 80% deriva dall'inflazione. Gatti non lo ha detto, sottacendo gravemente questo elemento, ma in termini reali, depurati dall'inflazione, l'aumento delle entrate fatica a coprire l'incremento del costo degli interessi che abbiamo avuto per effetto del rollover del bond. Quindi, ci rendiamo conto di come il nostro bilancio, al netto dell'inflazione, soffra e difficilmente possa essere in grado di sostenere questo incremento degli interessi che c'è stato”. Numeri viziati, secondo Zafferani – che cita la Csu - anche dalla mancata applicazione del fiscal drag, che ha comportato maggiori entrate, perché lavoratori e pensionati hanno pagato più tasse del dovuto.

Sabrina Carattoni ricorda che l'aumento della liquidità che il Governo rivendica deriva da un debito che, da inizio legislatura è aumentato di 251 milioni e ogni anno ne costa allo Stato 40 di interessi. Poi una serie di indicazioni per ridurre il debito a partire dalla conversione di quello estero, in interno, a tassi appetibili ma inferiori al 6,5% del rollover. Tra le proposte anche l'elevazione da 9 a 15mila euro della cosiddetta “quota smac” per favorire i consumi interni e favorire il gettito e una forte accelerata negli accertamenti fiscali, per un più efficace recupero dell'evasione. "Abbiamo le idee chiare – afferma Nicola Selva - per fare crescere l'economia e ripagare, piano piano, il debito". Dunque, il rilancio del turismo, lo sviluppo del mercato dell'arte, un pacchetto crescita dando sostegno alle imprese, sia piccole che grandi, incentivando la digitalizzazione. Per favorire il sistema bancario suggerita una task force di giovani sammarinesi virtuosi affiancati da figure esperte.






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