Una conferma delle convergenze, come pure delle distanze che ancora restano su alcuni punti. Questo, in sintesi, il bilancio di una nuova tornata di colloqui sul tema della riforma elettorale. A volerla Alleanza Popolare, che ha convocato tutte le forze politiche per un dialogo preventivo, prima del confronto previsto in aula consigliare. Una verifica dei punti in comune e delle differenze che ancora permangono. Più vicine le posizioni di AP con quelle di Sinistra Unita, del Nuovo Partito Socialista e dei Popolari, più distanti con i Sammarinesi per la Libertà, il Partito dei Socialisti e Democratici, la Democrazia Cristiana. Tutti concordi, invece, sulla necessità di mettere mano all’attuale sistema, per rinnovare i criteri e riscrivere le regole, anche se i punti di vista non sono tutti concordi sui contenuti, sui modi di affrontare l’aggiornamento. In discussione ci sono i nodi di fondo della riforma: le coalizioni, gli incentivi, il vincolo di mandato, il programma unico delle coalizioni, il voto estero. Un aspetto, questo, sul quale si sono registrate le divergenze più marcate con i due partiti della coalizione di maggioranza.
Riproduzione riservata ©