Riforma di ampio respiro, quella portata in Aula dal Segretario Ugolini. 4 PdL intimamente connessi: dal potenziamento di garanzie ed efficienza del processo penale; al progetto di legge sull'astensione e ricusazione dei magistrati. E poi il testo sulla Commissione Giustizia, diretta conseguenza del “cuore” della riforma: il PdL di rango costituzionale; con profonde innovazioni, a partire dalla composizione del Consiglio Giudiziario, la distinzione fra magistrati di carriera e per specifico incarico, l'introduzione di sanzioni disciplinari. E poi altri elementi, affinché vi siano i necessari “pesi e contrappesi”: fondamentali – sottolinea Ugolini – per un “dialogo costruttivo” fra i Poteri. Primo “step” parlamentare caratterizzato da un dibattito costruttivo, con vari spunti di riflessione.
Le Opposizioni hanno lamentato tuttavia un gap di confronto. Il Segretario ricorda allora il percorso, che ha portato al progetto di riforma: l'input dell'Aula un anno fa, la costituzione di un gruppo di lavoro; l'enunciazione delle linee guida nelle Commissioni. Sottolinea poi come dopo la prima lettura - per i PdL di natura istituzionale, che non prevedono passaggi in Commissione – si cercheranno di aprire tavoli di confronto. Quanto alla tempistica, l'obiettivo è rispettare le indicazioni del GRECO, che richiederà una valutazione entro marzo 2022. “Sarà un autunno molto intenso – afferma Massimo Andrea Ugolini – per cercare di poter arrivare alla definizione di tutto questo pacchetto Giustizia”.
Nel servizio l'intervista a Massimo Andrea Ugolini - Segretario di Stato Giustizia