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San Marino guarda alle riforme istituzionali: prime idee in vista del confronto

Cambiamento ancora in fase embrionale. Diverse le proposte preliminari: dalla fiducia al Governo al premierato

di Mauro Torresi
3 nov 2023
San Marino guarda alle riforme istituzionali: prime idee in vista del confronto

Una Repubblica più moderna, con una nuova organizzazione del Governo e del Consiglio: obiettivo ambizioso e complesso sul quale tutte le forze politiche si dicono disponibili a ragionare. San Marino guarda alle riforme: un percorso ancora in fase embrionale che sarà, prossimamente, al centro di un dibattito in Consiglio. A proporre un confronto il segretario di Stato agli Interni, Gian Nicola Berti, ma l'input era partito da Repubblica Futura con un'ordine del giorno poi ritirato vista la volontà trasversale di confrontarsi.

Da tutti l'invito alla cautela: ancora presto per avanzare proposte concrete, ma non mancano le idee. Tra i possibili obiettivi, spiega Berti, una diversa organizzazione del Congresso, con alcuni segretari che potrebbero avere una posizione preminente o di coordinamento. Bisognerà poi ragionare sulle leggi in materia elettorale e su una nuova gestione del rapporto tra Giunte di Castello, Governo e Consiglio e su una eventuale riforma del Collegio Garante. Le esigenze del Paese cambiano, spiega Berti. Si “verifica ciò che funziona bene e ciò che funziona meno bene”, per poi pensare a come intervenire.

Tra i capigruppo in Consiglio, Nicola Renzi di RF confida in un consenso trasversale. “Un Parlamento e un Congresso che funzionano – afferma – sono il miglior modo per dare risposte concrete ai cittadini”. In maggioranza, Francesco Mussoni del Pdcs ricorda che strumenti come la fiducia e la sfiducia al Governo mancano a San Marino. Mussoni esorta, allo stesso tempo, a tenere conto dei principi della temporaneità delle cariche e della collegialità e a non omologarsi ai grandi ordinamenti.

“Confidiamo molto nel dibattito”, dice Alessandro Mancini, capogruppo Npr, che rinvia analisi e commenti a quando avverrà il confronto parlamentare. Ad avanzare l'ipotesi di un “primo ministro sammarinese” è Domani Motus Liberi con Mirko Dolcini che propone di rafforzare il potere del Consiglio ora 'sbilanciato' verso il Congresso. Dall'opposizione la capogruppo di Rete, Daniela Giannoni, esorta a riflettere su una riorganizzazione del ruolo del consigliere. Ora, afferma, è difficile ricoprire il ruolo, assicurando la giusta preparazione per le leggi e conciliando lavoro e famiglia. Il rischio è che diventi un ruolo “d'elite”, in base alla propria professione. Questo non vuol dire pagare di più il parlamentare, prosegue Giannoni, ma rendere più efficiente l'istituzione.

Da Libera, con Eva Guidi, appello affinché si limiti la decretazione e venga data maggiore centralità al Consiglio, anche tramite strumenti di controllo sull'esecutivo e valutando l'introduzione della “Reggenza di garanzia”. Dal Gruppo misto Grazia Zafferani invita a prestare attenzione quando si cambia l'organizzazione delle istituzioni e ad agire con “maturità politica”.





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