Domani, lunedì 20 gennaio, i Gruppi Consigliari del Movimento R.E.T.E. e dell’Unione Per la Repubblica inoltreranno, alla Segreteria di Stato alle Finanze, una specifica richiesta finalizzata alla “presa visione” del contratto disciplinante la dubbia e controversa consulenza Rothschild sottoscritta – in aperta crisi di Governo - dal Segretario di Stato Pasquale Valentini. Nell’arco del 2013, rispondendo a interpellanze promosse dai due Gruppi Consigliari, il Governo ha ribadito che il contratto non è un atto pubblico e che, per la sua “presa visione”, occorre recarsi presso la Segreteria competente. Una risposta incomprensibile, trattandosi di un atto che regolamenta una consulenza di Stato (quindi una scelta di natura pubblica). La verità è che ci troviamo di fronte ad una consulenza farlocca che, vale la pena ricordarlo, è costata ai cittadini circa 250 mila euro e che non ha prodotto nessun tipo di risultato per la nostra comunità. Forse, per altri, ha portato qualche risultato ma certamente non per il nostro Stato. Anzi, ad oggi, permangono pesanti dubbi. La consulenza farlocca non ha, infatti, raggiunto le attività richieste che vertevano su tre ambiti: opportunità strategiche per il sistema finanziario (individuazione di potenziali soggetti investitori), attività necessarie per l’individuazione di un partner industriale per CARISP e ricerca ed assistenza nella selezione di banche potenzialmente interessate a finanziare il debito pubblico. Peccato che, in oltre un anno, non sia stato raggiunto nessuno dei tre obiettivi indicati. Il Governo afferma che la consulenza farlocca è stata sottoscritta in un momento (giugno – luglio 2012) in cui era molto sentita l’esigenza di trovare finanziatori, sia per la carenza di liquidità nel sistema bancario sia a livello di finanza pubblica per sostenere possibili investimenti e politiche di sostegno allo sviluppo. Appena avviata la consulenza farlocca il governo, però è entrato in ordinaria amministrazione e con l’avvio della nuova legislatura anche le esigenze espresse hanno subito dei cambiamenti rendendo difficile anche a Rothschild interpretare le nostre aspettative. E’ stato, quindi, effettuato il pagamento della consulenza prima di ottenere una qualche minima prestazione professionale. Solitamente per ragioni garantiste, serietà vorrebbe veder anticipato un acconto per poi saldare a prestazione professionale conclusa. Lascia di stucco poi la risposta del Governo quando afferma che la società non è stata in grado di interpretare le nostre aspettative. Se un professionista non interpreta le ragioni del proprio committente, correttamente, dovrebbe lasciare l’incarico. Non il contrario. E, secondo questa logica, il Governo avrebbe dovuto chiedere una restituzione della somma pagata. Siamo di fronte ad una consulenza che mai è stata operativa. Le due delegazioni si presenteranno all’incontro affiancati da tecnici per valutare i termini contrattuali rispetto ad un vergognoso contributo di Stato a fondo perduto. A favore di chi?
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E. - Unione Per la Repubblica
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